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Senza capo né coda La Roma va sotto, domina poi regala

Senza capo né coda La Roma va sotto, domina poi regala

Fallita a Leverkusen l’occasione per scavalcare il Bayer Sotto 2-0 poi sopra per 4-2 si fa raggiungere nei 5’ finali

21 ottobre 2015
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LEVERKUSEN. Chissà se e quanto peseranno questi due punti persi: Garcia se lo starà già chiedendo, di certo la sua Roma ha mostrato una discontinuità sconcertante in 90’ che definire folli è il minimo. Per venti minuti è sembrato di rivedere la pellicola di Borisov: imbarazzanti errori difensivi, centrali tagliati a fette, ingenuità clamorose. E due gol subiti, da Hernandez.

Poi dottor Jekyll ha lasciato posto a mister Hide e la Roma ha mostrato il suo volto migliore: la grinta di De Rossi, autore della prima doppietta della sua carriera in Champions League, la classe di Pjanic (ennesima punizione-capolavoro), quindi il timbro di Iago Falque su invito al bacio di Gervinho.

A quel punto mancava poco più di un quarto d’ora, sarebbe bastato avere una gestione matura del pallone: e invece un paio di palloni sanguinosi persi a centrocampo, una magia di Krampl e l’ennesima amnesia difensiva (Digne) hanno permesso a un Bayer Leverkusen fin lì tramortito di trovare un incredibile 4-4. Che, per pochissimo, non si è trasformato in un tragico, per la Roma, 5-4, nel contropiede finale di Hernandez.

Bisognerà vincere all’Olimpico contro il Bayer, bisognerà soprattutto vedere una Roma concentrata per l’intero match. Altrimenti gli ottavi saranno nuovamente un miraggio.

«Abbiamo perso due punti. Meritavamo di vincere perchè comunque, dopo la fase iniziale, abbiamo ripreso a giocare: siamo andati sotto 2-0, poi siamo andati noi sul 4-2 e a quel punto non puoi fartela riprendere. Siamo delusi per il risultato perchè abbiamo giocato bene, ma fa parte del calcio: non abbiamo perso ma se vincevamo oggi avevamo più possibilità di passare il turno».

Radja Nainggolan commenta così il clamoroso 4-4 della Roma in casa del Bayer Leverkusen. «In vantaggio di due gol abbiamo perso palla in modo stupido - ammette il centrocampista belga ai microfoni di Premium Sport -. Eravamo in fiducia ma magari rischiavamo la giocata in momenti in cui non dovevi farlo, se poi giochi con una squadra con tanto carattere come questa, mezzo errore viene punito«.

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