La Nuova Sardegna

Oristano

Ludoteca inagibile, i fondi sono bloccati

Ludoteca inagibile, i fondi sono bloccati

Dopo il crollo del tetto dello scorso anno, i lavori non partono per gli equilibri di bilancio

19 aprile 2016
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MAGOMADAS. La speranza era di poter intervenire in tempi rapidi, ma le norme in tema di utilizzo degli avanzi di bilancio impediscono di poter accedere a queste fondamentali risorse finanziarie, e così il Comune non può intervenire per ristrutturare i locali della ludoteca crollata nella primavera 2015, come la chiesa di Santa Maria del Mare, chiusa e transennata dalla fine del 2015 per la presenza di crepe nella struttura e nel piazzale antistante il tempio. Non c’è pace per il sindaco Mario Pala, che tra capo e collo si ritrova, dopo la vicenda del crollo della ludoteca avvenuto nella primavera 2015 in paese, a dover risolvere un’altra situazione d’emergenza.

Si tratta in questo caso di un bene identitario: la storica chiesa di Santa Maria del Mare, che presenta crepe e lesioni fra tetto e pareti che ne minano la stabilità, e che il sindaco ha chiuso all’accesso pubblico da settembre 2015. Senza però poter disporre, malgrado nelle casse dell’ente non manchino di certo le sostanze, della somma necessaria per i due interventi di ristrutturazione. «La festa di Santa Maria del Mare si farà, su questo non ci piove. Ma per l’intervento necessario abbiamo finanziariamente le mani legate. Non possiamo infatti utilizzare nè i circa trecentomila euro dell’avanzo di bilancio 2014 e neanche i quattrocentomila euro di quello 2015», dice amareggiato Mario Pala. Nell’ottobre 2015 infatti, dopo le relazioni dei Vigili del Fuoco e dell’Ufficio Tecnico, il sindaco aveva firmato l’ordinanza che imponeva il divieto di accesso alla chiesetta e all’area attorno al tempio di Santa Maria, nella frazione balneare a qualche chilometro dal paese che sorge su una delle colline che dominano la Planargia. Nella muratura e nel tetto della chiesetta infatti erano comparse crepe che ne mettono a rischio la stabilità, con possibilità di un improvviso crollo. Nell’area attorno al tempio inoltre ci sono tracce di assestamento la cui portata è ancora da valutare, le motivazioni che hanno portato all'ordinanza di chiusura della chiesa ed a transennare il belvedere sul mare. Malgrado però complessivamente l’avanzo di amministrazione ammonti a circa 700mila euro tra 2014 e 2015 e quindi il Comune abbia in teoria i fondi necessari.«In base a recenti norme sul cosiddetto bilancio armonico queste somme non possono essere utilizzate. Alle volte vado in comune e non so neanche io per cosa: abbiamo i fondi e non possiamo utilizzarli per i cittadini».(al.fa.)

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