La Nuova Sardegna

Olbia

Gentile: più soldi per la nuova continuità

di Guido Piga
Gentile: più soldi per la nuova continuità

L’ad di Meridiana fly: «Sì alla tariffa unica, ma non bastano 55 milioni di compensazioni. Così l’azienda è a rischio»

23 maggio 2012
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OLBIA. Comandante Gentile, oggi si decide sulla continuità territoriale. Meridiana fly accetterà la tariffa unica?

«Dipende dalla Regione – dice l’amministratore delegato dell’azienda di Olbia alla vigilia dell’incontro con Cappellacci e il governo –. Così com’è stata impostata, la nuova continuità territoriale per noi è inaccettabile. Siamo d’accordo sulla tariffa unica, ma a certe condizioni. Le abbiamo già poste e le confermeremo».

Altrimenti?

«Altrimenti tutto è possibile. Per la tariffa unica 55 milioni di compensazioni non bastano: Meridiana fly rischia di perdere 20 milioni all’anno, e l’azienda non può permetterselo. Ma, ovviamente, siamo disponibili a prorogare l’attuale sistema».

Non ci sono altre soluzioni percorribili?

«Ci sarebbero. Per esempio abbiamo chiesto che il governo riveda il sistema dei collegamenti aeroportuali. Non è possibile applicare la continuità territoriale a Fiumicino e Linate e non farlo a Ciampino e Malpensa, due aeroporti che di fatto sono in mano delle low cost. Un’anomalia solo italiana. Per Meridiana fly e Alitalia diventa impossibile competere in queste condizioni».

Non sembra una soluzione di rapida applicazione.

«Non lo è, infatti, ma quella deve essere la prospettiva. Nel frattempo abbiamo chiesto che la tariffa unica non venga applicata ai non residenti in Sardegna da giugno a settembre. Sono i mesi estivi, quelli in cui uno sceglie di venire in Sardegna. Magari potrebbe essere fissato un prezzo massimo ai biglietti per i turisti. Ma è impensabile che un lombardo o un laziale paghino il prezzo riservato, giustamente, ai sardi. Anche perché a essere penalizzata sarebbe anche la Sardegna».

In che senso?

«Meridiana fly è un’azienda di Olbia: dà lavoro a più di 2mila persone, paga le tasse qui, crea economia. La società non chiede aiuti alla Regione, ma neppure di essere danneggiata. Questa continuità territoriale rischia di mandare all’aria tutti i buoni risultati fatti dall’azienda».

Per la prima volta i conti sono positivi. Anche se conta moltissimo la cassa integrazione.

«Certo, la cassa integrazione ha giocato un ruolo importante nei primi tre mesi del 2012. Ma c’è molto di più. Il network è stato rivisto e gli effetti sono stati immediati: gli equipaggi partono dalla propria base e lì tornano. In giornata. Questo significa avere meno costi: non paghiamo alberghi, ristoranti, mezzi di trasporto. Abbiamo eliminato la maggior parte dei consulenti, ridotto i dirigenti, rinegoziato i leasing per gli aerei».

A proposito di aerei: sette aerei Md sono stati messi fuori dalla flotta. Gli altri dieci che fine faranno? Sono composti da equipaggi sardi.

«Due sono in servizio. Altri otto torneranno a volare da giugno a settembre. Richiameremo al lavoro tutti i cassaintegrati. Anzi, saremo costretti a fare delle assunzioni perché il personale, per i voli che vogliamo fare, non sono sufficienti».

Si aspetta quindi molto dall’estate, nonostante la crisi?

«Speriamo bene. Le previsioni non sono buone: per giugno le prenotazioni sono in calo del 10% rispetto all’anno scorso. Ma l’estate ci dà, con gli Md, almeno 20 milioni puliti. Anche con quelli vogliamo raggiungere il risultato positivo nel 2013. Ma è l’inverno la vera sfida e abbiamo due piani per affrontarla».

Quali?

«Uno per far arrivare, a Olbia e Cagliari, i turisti del nord Europa a partire da ottobre. Abbiamo stretto accordi con gli albergatori: per la prima volta è stato possibile fare sistema. L’altro piano prevede Cagliari come hub per il nord Africa. I voli della sera in arrivo a Elmas da Verona, Bologna, Roma e Milano andranno poi ad Alessandria d’Egitto, Tunisi, Algeri, Tripoli. È un mercato etnico: pensiamo di intercettarlo».

Torniamo a bomba: se la Regione non dovesse accettare le condizioni di Meridiana fly, che succederà?

«Che l’azienda sarà costretta a ristrutturarsi, con tagli inevitabili. Per la Regione credo nulla: sono sicuro che Ryanair e le altre low cost faranno la continuità territoriale come la vuole Cappellacci. Non credete?».

Ironia a parte, non si sente a rischio?

«Se dovessi accettare una continuità territoriale con evidenti danni per l’azienda, il cda potrebbe mandarmi via. Siccome la gestione, come dicono i patti, è solo mia, non permetterò mai che questo avvenga».

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