La Nuova Sardegna

Alghero

Gli albergatori: a rischio la stagione 2017

di Gian Mario Sias
Gli albergatori: a rischio la stagione 2017

Stefano Visconti: «Quest’anno ricavi in aumento, ma l’incertezza sul futuro dell’aeroporto ci impedisce di fare programmi»

28 agosto 2016
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ALGHERO. La nottata deve ancora passare. Chi pensa che il pericolo sia scampato, che sia andata così così ma che potesse andare malissimo, sappia che i conti si potranno fare solo alla fine della “summer 2017”. Primo, perché se la stagione in corso non è stata disastrosa per gli alberghi di Alghero e del Nord Ovest Sardegna, è merito di una programmazione fatta per tempo, ben prima che Ryanair rendesse pubbliche le sue decisioni, sconquassando il sistema politico, istituzionale, economico, sindacale della Sardegna, del Nord Ovest e della Riviera del corallo. Secondo, perché gli effetti delle scelte del vettore irlandese non sono ancora chiari, ma il caos che hanno prodotto impedisce qualsiasi tipo di programmazione attendibile rispetto a quel che accadrà fra dodici mesi o poco meno.

A lanciare l’allarme, pur con tutta la prudenza del caso, è il presidente di Federalberghi Confcommercio Nord Sardegna, Stefano Visconti. «Se la stagione 2016 pare scivolare via senza troppi scossoni per il comparto alberghiero, quella 2017 è davvero difficile da prevedere e da costruire», attacca Visconti. Posto che per l’indotto e per l’economia di Alghero l’emorragia di turisti nella media e nella bassa stagione è stata devastante, «la situazione di incertezza sul futuro del “Riviera del Corallo” impedisce di conoscere le rotte e i mercati direttamente collegati il prossimo anno – spiega – e questo ci impone programmi alternativi a quelli tradizionali».

Per ora, «le uniche certezze sono i collegamenti in continuità territoriale di Alitalia con Roma e Milano, le tratte nazionali di Ryanair, Volotea, Mistral Air e Blu Air». A livello internazionale, «Wizz Air e Easy Jet stanno garantendo coefficienti di occupazione degli aeromobili soddisfacenti – prosegue Stefano Visconti – ma vista la prevalenza di collegamenti nazionali, si dovrà puntare oltre Tirreno». I conti di un albergo sono diversi da quello di un territorio, dove una presenza in meno fa male comunque, figuriamoci se si tratta di centinaia di migliaia.

«Gli albergatori invece registrano un incremento del ricavo medio per camera rispetto agli ultimi tre anni – riferisce il presidente della categoria – questo incremento ha permesso in certi casi di arginare i decrementi dovuti alle minori presenze registrate». Il dato, con ogni probabilità «può essere dovuto al cambio di turista – è la considerazione – l’aerotrasportato Ryanair tendenzialmente abbassa il ricavo medio per presenza». Puntare sugli italiani, in questo senso, è un rischio. «Pur essendo il bacino italiano il primo mercato, la capacità di spesa media pro capite dei nostri connazionali è inferiore rispetto al Centro e Nord Europa o all’area anglosassone», stima Visconti, secondo cui, «non conoscere a oggi, neanche in ipotesi, le aree geografiche che verranno collegate ai cieli algheresi, non permette di pianificare e programmare azioni di marketing e promozionali che possano garantire ritorno occupazionale a partire dalla prossima primavera».

Il target più a rischio è quello del turista che organizza da sé la vacanza attraverso i tour operator online. «Quel turista per prima cosa cerca di garantirsi il collegamento per raggiungere la destinazione prescelta», afferma ancora l’albergatore algherese per spiegare concretamente dove stiano le insidie di tanta incertezza. «Non resta che attendere il 7 settembre, data prevista per la privatizzazione della società di gestione, e conseguentemente analizzare lo scenario derivante – conclude Stefano Visconti – così dovremo pensare in ritardo le politiche commerciali per i nostri alberghi».

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