La Nuova Sardegna

OLBIA. Bye bye, Giro. Olbia lo saluta, portando all’incasso tante cose belle e buone: pubblicità, affari con camere d’hotel in vendita a 940 euro a notte, sicurezza nei propri mezzi. Quattro volte la carovana rosa è sbarcata in Sardegna, nella storia: 1961 (anno del centenario dell’unificazione d’Italia), 1991, 2007 e 2017 (anno del centenario della corsa), e due volte ha toccato Olbia, senza mai pentirsene, sempre con un grandissimo successo organizzativo. Nel 1991, per merito di un assessore regionale olbiesissimo: Nardino Degortes. Stavolta per scelta di un olbiese d’adozione, l’ex assessore regionale Francesco Morandi. Decisioni politiche ripagate, bene, dalla città. Ieri Olbia ha affollato le strade del Giro: da corso Umberto a via Regina Elena, nel punto di partenza verso Tortolì, c’erano due colonne di appassionati, con applausi, tifo, calore, simpatia. “Chi vincerà il Giro? “ chiede un giornalista. “La Juve” risponde sicuro un bambino. Il bello dell’Italia.

Scelte politiche che hanno fatto bene alla città (e alla Gallura). La prima tappa, per cominciare. Meglio l’arrivo che la partenza: le riprese televisive - 200 televisioni collegate da mezzo mondo - sono più seguite nei chilometri finali. Quelli tutti galluresi. Da Badesi a Trinità a Santa Teresa, l’altra costa, meno famosa ma non meno bella, di quella in cui c’è la Costa Smeralda. E poi Coluccia, Porto Pollo, l’arcipelago della Maddalena sullo sfondo, Cannigione, e poi ancora San Pantaleo, Portisco, la vista su Mortorio, sulla Costa, su Porto Rotondo, con Capo Figari poco più in là. Roba da brividi: un paesaggio bellissimo in un’Italia bellissima, onestamente unica, nel suo insieme paesaggistico, artistico, storico, in tutto il pianeta. E infine, Olbia: è andato tutto alla perfezione. La città, in Sardegna, è quella che maggiormente sa organizzare eventi dai grandi numeri; e con lei, tutta la Gallura, dal rally alla vela. Chi vuole andare sul sicuro - luoghi super, professionalità, attitudine e abitudine - sa che il nord est è una garanzia.

Un grande ritorno di immagine, dunque, per usare le parole degli amministratori pubblici. Ma anche un’iniezione di liquidità: bar, ristoranti e alberghi hanno lavorato alla grandissima. Chi, avant’ieri, avesse voluto prenotare una camera, anche per una sola notte, avrebbe avuto difficoltà. Ce n’erano pochissime - come era facile sapere navigando su Booking - e le poche camere avevano prezzi record: 941 euro in un caso, 840 euro in altro. Avvidecci, Giro: ora tocca al mondiale rally.