Il Tavoni non recrimina e si prepara al derbissimo con l’Olimpia
SASSARI. Perdere di un punto, in trasferta, dopo due tempi supplementari e un match equilibrato, non piace ma può far parte del gioco. Perdere contro la Tiber Roma dopo aver rischiato di vincere con...
SASSARI. Perdere di un punto, in trasferta, dopo due tempi supplementari e un match equilibrato, non piace ma può far parte del gioco.
Perdere contro la Tiber Roma dopo aver rischiato di vincere con un canestro annullato per sfondamento, è però difficile da digerire, anche per un allenatore pacato come quello del Tavoni Sant'Orsola Sassari, Andrea Bellino: «A mio avviso i ragazzi hanno disputato un'ottima partita, abbiamo avuto delle pause, ma molte meno rispetto all'ultima uscita – spiega il tecnico neroarancio -. Siamo stati avanti a lungo, eravamo -3 a fine regolamentari, sul timeout abbiamo disegnato la rimessa e Marco Spissu ha impattato. Il primo overtime è andato ok, nel secondo qualche fischio discutibile come un blocco irregolare. Poi l'azione finale, uno sfondamento fischiato a 9” dalla sirena ma inesistente. Una prospettiva che muta passando dalla possibile vittoria al ko».
Bellino rivive come fossero attuali quegli istanti: il contropiede del Tavoni, Pilo che schiva l'avversario pronto a prendere lo sfondamento e segna, nessuno che finisce a terra, nessun contatto, poi l'arbitro fischia, canestro non valido e sfondamento. «Non è successo nulla. Il coach Tiber e i dirigenti si sono complimentati con noi per la partita e scusati per l'epilogo, una parte del pubblico è rimasta esterrefatta – attacca l'allenatore neroarancio -. Io non penso alla malafede, ma è dura perché rischi di pensare che ti gira tutto storto, non influenza certo la stagione ma cambia l'approccio al momento attuale». Prossima fermata il derby tutto sardo con l'Olimpia: «Siamo in crescita, limiamo le sbavature e presentiamoci all'appuntamento. La ruota ricomincerà a girare...».
Giovanni Dessole