La Nuova Sardegna

Sassari

Ora la “casa delle fate” ritorna a far sognare

Ora la “casa delle fate” ritorna a far sognare

Sennori, restaurato il complesso di San Basilio che risale a 3000 anni fa Nelle sale decorate infiltrazioni fognarie e scarichi abusivi di materiali edili

05 marzo 2016
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SENNORI. Le fate di Sennori tornano a risplendere. I lavori per il restauro delle domus de janas dell'ex orto del beneficio parrocchiale di San Basilio si sono ufficialmente conclusi con l'inaugurazione al pubblico di ieri mattina, quando il sindaco Roberto Desini, affiancato dall'assessora regionale ai Beni culturali, Claudia Firino, e dal presidente del consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ha inaugurato il sito archeologico riportato all'antico splendore grazie a un intervento di risanamento e messa in sicurezza dell'area realizzato dal Comune in stretta collaborazione con la Soprintendenza ai beni archeologici di Sassari. Alla cerimonia d'inaugurazione ha partecipato anche la commissione regionale Cultura, guidata da Gavino Manca.

Il progetto. L'idea del restauro ha preso forma nel 2014, quando l'amministrazione comunale ha ottenuto dalla Regione un finanziamento di 600mila euro. Il progetto prevedeva interventi di consolidamento e messa in sicurezza del muro dell'adiacente orto del beneficio parrocchiale, confinante con l'area della domus e con diverse proprietà private. I lavori si sono svolti in stretta collaborazione con la referente della Soprintendenza archeologica di Sassari, Daniela Rovina. Il sito presentava diffuse macchie scure alle pareti, causate dallo sversamento di scarichi fognari e l'area era in parte ricoperta da scarti di lavorazioni edili. Ora il sito è completamente fruibile dai visitatori e sarà la meta più ambita per la prossima manifestazione Monumenti Aperti 2016. «La Regione – ha commentato l'assessora regionale Firino è impegnata in una forte azione per il sostegno e il recupero dei beni culturali e per la conservazione della identità della nostra terra e ancora come volano turistico. L'azione di valorizzazione dimostra la volontà di recuperare beni archeologici anche in un momento di grande crisi e difficoltà economica». «Spero che a questo intervento che ha consentito, grazie ad un finanziamento regionale, anche l’attuazione dell’opera di consolidamento del piazzale della chiesa di San Basilio, ne seguano molti altri considerato che in Sardegna abbiamo tante ricchezze culturali e archeologiche che aspettano di essere recuperate per ritornare ad essere fruibili non solo dai sardi ma anche dai tanti turisti che ogni anno visitano la nostra isola», ha detto Gianfranco Ganau.

Il sito. La domus de janas di Sennori è una tomba che si trova a un palmo dal municipio. È scavata in un costone calcareo, utilizzato fino allo scorso secolo come cava e come rifugio durante i conflitti mondiali. Si tratta di case delle fate come vengono definite più articolate e importanti del territorio: è pluricellulare, del tipo cosiddetto sassarese. L'ipogeo (la struttura sotterranea) è datato fra il 3.500 e il 2.700 a.C. Un complesso che assume un rilievo particolare per la presenza in una sala interna di alcune protomi taurine, vale a dire bassorilievi realizzati sulle pareti quasi a sfidare il tempo e resistere a tutte le sue avversità. «Ai nostri concittadini – ha detto il sindaco Desini – voglio dire che, dopo aver aspettato tanti anni per poter avere le domus rinnovate e fruibili, è importante cercare di amare ancora di più le nostre ricchezze culturali e salvaguardarle denunciando eventuali abusi».

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