La Nuova Sardegna

Sassari

la rapina alle poste di ittiri

In corte d’appello pene più leggere per i sei imputati

SASSARI. Erano stati arrestati il19 gennaio dello scorso anno dai carabinieri del comando provinciale di Sassari davanti all’ufficio postale di Ittiri, in via Marconi, mentre aspettavano l’apertura...

22 marzo 2014
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SASSARI. Erano stati arrestati il19 gennaio dello scorso anno dai carabinieri del comando provinciale di Sassari davanti all’ufficio postale di Ittiri, in via Marconi, mentre aspettavano l’apertura (erano le 8.30) per fare irruzione e, magari, il colpo grosso. Si erano alzati all’alba per pedinare la direttrice dell’ufficio, dopo aver studiato per quattro giorni ogni stradina intorno all’edificio. “Perlustravano” in auto la zona, controllavano orari e operazioni di carico e scarico che avvenivano sulla rampa d’accesso all’ufficio. Probabilmente nei loro piani doveva essere un blitz da film, preparato nei minimi dettagli. Con tanto di nastro adesivo a volontà per immobilizzare eventuali ostaggi. Ma è andata diversamente. Il blitz è stato bloccato giusto in tempo, loro (addirittura arrivati in cinque dalla Sicilia) erano stati arrestati, processati e condannati in abbreviato lo scorso luglio. Ieri mattina, i giudici della sezione staccata della corte d’appello hanno parzialmente riformato la sentenza e alleggerito le pene nei confronti di Gaetano Bella, Giovanni Cantarella, Giuseppe Leotta in primo grado condannati a quattro anni e due mesi e in appello a tre anni e un mese. Mentre per Domenico Patruno la pena è scesa da tre anni e due mesi a due anni e due mesi con la revoca dell’interdizione dai pubblici uffici. Infine, Patrizia Pulvirenti e Sebastiano Leonardi: in primo grado condannati a tre anni e due mesi, in appello a un anno e sei mesi con la sospensione della pena. I giudici Plinia Azzena, Massimo Zamboni e Giovanni Maria Delogu hanno anche disposto la cessazione delle misure cautelari nei confronti di Pulvirenti e Leonardi e ne ha ordinato l’immediata rimessione in libertà.

Gli imputati erano difesi dagli avvocati Claudio Mastandrea, Antonio Secci e Agostinangelo Marras. (na.co.)

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