La Nuova Sardegna

Petizione online per i bronzetti

Petizione online per i bronzetti

Lanciata una raccolta di firme per bloccare l’asta a Londra dei reperti nuragici

22 giugno 2015
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SASSARI. Una petizione online per chiedere lo stop della vendita all’asta a Londra dei bronzetti nuragici. «Sono anni che vediamo che preziosissimi reperti archeologici dell'età nuragica vengono fatti oggetto di traffici illeciti e persino venduti all’asta».

È questo l’appello lanciato su Change.org al ministro Dario Franceschini da Federica Calvia, una studentessa sarda che vive a Pisa. La giovane ha chiesto l’aiuto della Rete per bloccare quella che ritiene un’ingiustizia. «Le risorse del nostro territorio non devono e non possono essere vendute - ha scritto la studentessa al ministro della Cultura - ma devono essere nei musei, a disposizione di tutti i cittadini. Chiedo che il Ministero dei Beni culturali si attivi e tuteli questo patrimonio archeologico di inestimabile valore. Chiedo una mano per questa importante battaglia - ha scritto Federica Calvia - perché il 30 giugno è vicino e i bronzetti in quella saranno venduti all’asta». Ieri sera erano già 220 le persone che avevano sottoscritto la petizione. Era stato il deputato di Unidos Mauro Pili i giorni scorsi a denunciare che le statuette di un cavallo, di due stambecchi, di un bue e di un muflone insieme ad altre statuette saranno messe all’asta il prossimo 30 giugno a Londra. Pili aveva presentato una interrogazione urgente al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e degli Esteri Paolo Gentiloni per chiedere di bloccare «immediatamente la svendita della civiltà nuragica». «Quella decina di pezzi esclusivi messi in vendita in modo criptato da una nota casa d'aste londinese - ha detto Pili - è un patrimonio inestimabile che appartiene al popolo sardo». Si tratta, secondo il deputato di nove pezzi da decine di migliaia di euro. «Tutti reperti - dice - con datazioni intorno a 3000 anni fa. Un patrimonio che secondo quanto dichiarato dalla casa d'asta dovrebbe provenire da svariate collezioni». «Già nei mesi scorsi - ricorda Pili - avevo denunciato la vendita di straordinari reperti archeologici di epoca nuragica tra Londra e New York. Nonostante quella denuncia, il governo consente la più bieca svendita della civiltà nuragica, senza che nessuno intervenga.

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