La Nuova Sardegna

Scontro alla Camera sul caso Massidda

di Mauro Lissia
 Scontro alla Camera sul caso Massidda

Commissione Trasporti spaccata dopo la risoluzione M5S che chiede la revoca dall’Autorità portuale

16 gennaio 2014
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CAGLIARI. È diventata un caso politico la nomina di Piergiorgio Massidda a commissario straordinario dell’autorità portuale dopo che il Consiglio di Stato aveva dichiarato illegittimo l’incarico di presidente per totale mancanza di titoli e di competenze. Affidata al tribunale dei ministri l’inchiesta per abuso d’ufficio aperta dalla Procura di Cagliari, col ministro dei trasporti Maurizio Lupi nelle vesti di indagato, la posizione di Massidda è stata al centro di un duro confronto alla commissione trasporti della Camera, dove il Pd ha appoggiato una risoluzione del M5s che ha sostenuto la necessità di revocare la nomina dell’ex senatore. Preso atto della spaccatura in maggioranza e per evitare l’approvazione del documento, che avrebbe messo all’angolo il ministro Lupi, il sottosegretario Rocco Girlanda ha chiesto che la votazione del documento venisse rinviata al 28 gennaio, quando la quarta sezione del Consiglio di Stato si pronuncerà sull’istanza dei legali di Massidda, che chiedono la sospensiva sull’esecutività della sentenza emessa dagli stessi giudici di palazzo Spada. Un tentativo estremo, legato al fatto che sempre Massidda è in attesa che la Corte di Cassazione si pronunci sul ricorso per eccesso di giurisdizione presentato contro la decisione dei giudici amministrativi supremi. Di fronte alla rivolta dei rappresetanti di M5s, Pd e poi anche di Scelta Civica e di Sel, Girlanda si è appellato al regolamento della Camera e ha chiesto che la risoluzione venga votata dall’aula di Montecitorio. Quindi sarà la conferenza dei capigruppo a stabilire la data: «A questo punto non dipende più da noi – ha spiegato il primo firmatario della risoluzione, il deputato grillino Nicolla Bianchi – ma faremo di tutto perchè la questione si discuta quanto prima». A difendere la posizione di Massidda, che è stato parlamentare in Forza Italia e nel Pdl per quattro legislature consecutive, sono rimasti il Nuovo Centrodestra e i berlusconiani. Ma si tratta di capire fino a che punto i gruppi politici di riferimento faranno quadrato attorno all’ex senatore cagliaritano: a questo punto, con un voto parlamentare alle viste, la vicenda creata da Lupi potrebbe mettere in seria difficoltà la maggioranza di governo. Una delle ipotesi è che la conferenza dei capigruppo lavori per rinviare la trattazione in aula del caso Massidda in attesa che il mandato commissariale semestrale si esaurisca. Fra l’altro circola voce che se il 28 gennaio il Consiglio di Stato dovesse negare - com’è ampiamente scontato - il provvedimento cautelare che sospenderebbe una decisione definitiva, Massidda avrebbe dato disponibilità a dimettersi da commissario straordinario. Un ruolo cui ha mostrato di tenere moltissimo: incassata la sentenza negativa del Consiglio di Stato l’ex senatore non ha voluto lasciare il proprio ufficio.

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