La Nuova Sardegna

L’isola che riparte dal lavoro delle donne

L’isola che riparte dal lavoro delle donne

Idee per il futuro della Sardegna: a Pattada sino a domenica dibattiti e incontri organizzati dall’associazione “Lamas”

02 agosto 2013
3 MINUTI DI LETTURA





“Lamas”, evoca le lame per cui Pattada è nota nel mondo. In logudorese significa contenitori del latte. L'acronimo declina parole riconducibili tra le tante a Lavoro, Arte, Mestieri, Ambiente, Storie. In esso è contenuta ogni narrazione possibile sulla Sardegna. E' di tutti accrescerne la coesione e la capacità di innovazione e di cooperazione. Siamo sicuri che le istituzioni preposte le stiano praticando? Le statistiche dicono di no. Che fare allora? Smetterla di essere indifferenti. “Lamas” è promossa da uomini e donne a cui la Sardegna "di dentro" interessa direttamente perché ci sono nati e ci vivono. E con essa interessa loro il lavoro ed il saper fare materiali e culturali. Hanno condiviso l'obiettivo di stimolare la ripresa attraverso l'istruzione, la formazione, i mestieri che hanno prodotto benessere e sviluppo nelle nostre comunità. Hanno promosso S'ischola de su trabagliu consapevoli che per essere classe dirigente bisogna andare a scuola: quella della bottega e quella dell'accademia.

Ieri in piazza San Giovanni a Pattada S'ischola de su Trabagliu è ripartita, per l'edizione 2013, dalle donne, dalle municipalità, dalle pratiche, dalle relazioni, dalla speranza. «Ripartiamo dal lavoro delle donne», il tema di quest’anno, si fonda sul presupposto del dono e dello scambio di saperi quali collanti di comunità e fucina di opportunità di lavoro. Concepita sul presupposto della "dialettica del riconoscimento" e della reciprocità, paradigmi da agire prima che "la globalizzazione dell'indifferenza" per dirla con papa Bergoglio, evocando forse Gramsci, ci paralizzi per sempre. S'ischola de su Trabagliu sposta il suo punto di osservazione su ciò che è percepito inattuale, ovvero il lavoro senza il quale alieniamo, con il corpo, la coscienza. E ciò soprattutto accade alle donne che oggi stanno contenendo, nell'operosa invisibilità del precariato, il baratro e l'apocalisse come non accadeva dai tempi dell'economia di guerra.

Ecco perché occorre ripartire dalla periferia che ormai lambisce il cuore della civitas, e dal lavoro delle donne. Da quello più prestigioso e sotto la luce dei riflettori a quello che si autocculta nei lavori di cura e domestici. S'ischola a Pattada ridà senso e prospettiva e dunque valore a tutto ciò che agisce nella dimensione dell'operabilità. Perché è tempo di liberarsi dai mitocentrici ma anche dall'intermediazione dell’ala protettiva di "benefattori" che hanno rubato futuro e dignità e stanno mettendo a rischio persino la nostra democrazia. E' tempo di autoriconoscimento. Ed il territorio privilegiato è il lavoro. E' necessario dunque tematizzarlo. E' un comandamento essere irriducibili nel pretendere questa priorità. E' un comandamento perché dalla terra, dal sapere delle mani, dalle intelligenze, dalle competenze si riprenda un percorso interrotto e negato. Tante donne vogliono praticare l'autorevolezza che rivitalizza gli spazi lasciati vuoti e senza presidi dai troppi che in questi anni sono stati ossessionati dai destini e dalle fortune personali piuttosto che dall'interesse generale.

A Pattada, non diversamente da molti altri luoghi della Sardegna, con "Ripartiamo dal lavoro delle donne" si vogliono promuovere pratiche innovative relative allo sviluppo locale. Quattro giorni di laboratori, mostre, tavole rotonde, spettacoli, esposizioni sul saper fare e sul saper essere delle donne e di conseguenza delle comunità. Fondi europei, welfare, conoscenza e ricerca, creatività, impresa e produzione, lavoro di cura e politiche sociali, terra e cibo, informazione e comunicazione, memoria sono i temi oggetto delle tavole rotonde di cui sono protagoniste decine di donne che generosamente hanno accettato di parlare in prima persona non delegando voce e parola che spesso sono state tagliate o malamente strumentalizzate. In questi giorni a Pattada si sperimenteranno workshop guidati da esperte di finanziamenti comunitari, e sarà presentato il progetto “Memorie di donne”, un concorso di idee riservato a giovani che vogliano dare un contributo di idee per la promozione del proprio territorio.

In Primo Piano
La siccità nell'isola

Acqua, bacini a secco in Sardegna: partono i razionamenti

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative