La Nuova Sardegna

Saremar: tariffe più care per la Flotta sarda o bancarotta

di Giampiero Cocco
Saremar: tariffe più care per la Flotta sarda o bancarotta

Chiesto un incontro urgente alla Regione: «Previsioni troppo ottimistiche, il nostro compito non è la promozione turistica»

05 aprile 2012
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CAGLIARI. La Saremar chiede alla Regione un aumento delle tariffe sul trasporto marittimo, e lo fa in una dura lettera indirizzata alle autorità regionali, dal governatore Ugo Cappellacci agli assessori che compongono la sua giunta. Ai quali Saremar chiede un «incontro urgente» per spiegare le tante e pessimistiche ragioni che hanno portato il Cda della compagnia di navigazione sarda a scendere in campo per limitare i danni dell’emorragia economica dovuta al varo invernale della Flotta Sarda. «Il nostro compito istituzionale è il trasporto marittimo – dice Emanuele Cera Ad di Saremar – e non una attività di promozione turistica». Un pugno sullo stomaco di Ugo Cappellacci, con la conseguente valutazione economica che cozza contro con gli ottimistici «piani di fattibilità» elaborati in novembre da una società specializzata che ha preso per buoni i soli dati estivi. I “quattro mori”, già indebitati sino al collo, si sono tolti la benda nel leggere che «detto piano di valutazione – scrive l’amministratore delegato di Saremar al presidente e alla giunta regionale – risulta essere composto da una situazione di flussi turistici verso la Sardegna all’epoca giudicabile ottimistica, e una capacità di acquisizione di quote di mercato del trasporto merci che, con i provvedimenti di risanamento dell’economia, non risulta più realistica. Le stesse tariffe passeggeri e autovetture, rispetto al piano, dovrebbero essere aumentate di almeno un 20/30 per cento circa, per raggiungere un pareggio economico della linea, anche in considerazione della mancata decisione di una politica tariffaria che codesta amministrazione non ha ritenuto di assumere, contrariamente a quanto fatto nei periodi precedenti e per tutte le altre modalità di trasporto». Dopo aver tirato per la giacca Ugo Cappellacci l’Ad di Saremar Emanuele Cera affonda il bisturi in vista delle previsioni per la stagione estiva. «L’incremento tariffario – scrive Cera –, renderebbe l’azione calmieratrice (nei confronti delle compagnia di navigazione private, n.d.r. ) debole se non addirittura inesistente, ed è per questi motivi che era necessaria una piena condivisione da parte della proprietà e non una mera “presa d’atto”, facendo quasi intravvedere una presa di distanza da esiti negativi, scaricando in capo alla società Saremar ogni e qualsiasi responsabilità di ordine finanziario». Il consiglio di amministrazione della Saremar, davanti alle prospettive di un ennesimo flop della flotta Sarda – con Scintu e Dimonios che restano ferme ai moli – spiega anche i motivi per i quali sarà difficile gestire la stagione estiva, già alle porte. «La linea Civitavecchia –Olbia potrebbe raggiungere l’equilibrio economico – si legge nel documento – solo in presenza di risultati particolarmente brillanti nel periodo giugno-settembre, tali da compensare le perdite realizzate nei restanti periodi dell’anno. Le previsioni sull’andamento della prossima stagione estiva riportano un calo di oltre il 20 per cento di presenze in Sardegna». Saremar indica alla Regione sarda anche le vie da intraprendere, partendo dal trasporto merci. «Se nei mesi di aprile e maggio il numero degli automezzi trasportati non dovesse raddoppiare ma l’andamento del mese di marzo fosse confermato per il 2012, risulterebbe oltremodo difficile continuare il servizio di linea senza accumulare perdite rilevanti». Una situazione di stallo che mette l’amministrazione regionale in ginocchio.
 


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