La Nuova Sardegna

La tragedia

Cinque operai morti intossicati mentre lavoravano nelle fognature nel Palermitano: «Erano senza le maschere»

Cinque operai morti intossicati mentre lavoravano nelle fognature nel Palermitano: «Erano senza le maschere»

Casteldaccia, l’incidente nell’impianto Amap di sollevamento delle acque reflue: fatali le esalazioni di idrogeno solforato. Mattarella: «Ennesima strage inaccettabile sul lavoro»

06 maggio 2024
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PALERMO. Cinque operai sono morti a Casteldaccia in provincia di Palermo. Sono rimasti intrappolati in una vasca interrata dell'impianto di sollevamento delle acque reflue dell'Azienda municipale acquedotti (Amap) mentre stavano eseguendo dei lavori di manutenzione nella struttura. Un altro operaio è in gravissime condizioni ed è stato intubato sul posto e trasferito in elisoccorso al Policlinico di Palermo. Tre suoi compagni di lavoro, rimasti feriti lievemente, sono stati anche loro ricoverati.

Chi sono le vittime

Le vittime sono Epifanio Alsazia, 71 anni, di Partinico, era il titolare della Quadrifoglio Group srl, società che stava effettuando i lavori per conto dell'Amap. Ignazio Giordano, 57 anni, anche lui residente a Partinico, era dipendente della Quadrifoglio come Giuseppe Miraglia, 47 anni, residente a San Cipirello. Sempre con la Quadrifoglio lavorava Roberto Raneri, 51 anni, residente ad Alcamo. Giuseppe La Barbera, 26 anni, invece, era un lavoratore interinale dell'Amap.

Fatale l’idrogeno solforato

Tre operai erano scesi nella vasca interrata per effettuare i lavori previsti, sono rimasti intossicati ma hanno avuto la forza di chiedere aiuto prima di morire. Sono accorsi altri colleghi e due di loro sono morti a loro volta. Fatali le esalazioni di idrogeno solforato.

Le reazioni

Sulla tragedia è intervenuto da New York il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Auspico che sia fatta piena luce sulle dinamiche dell'incidente. Ma l'ennesima inaccettabile strage sul lavoro - ha detto il capo dello Stato - deve riproporre con forza la necessità di un impegno comune che deve riguardare le forze sociali, gli imprenditori e le istituzioni preposte». Sconvolta dalla notizia la premier Giorgia Meloni, che rivolge alle famiglie delle vittime profondo cordoglio, chiede che «sia fatta piena luce su questa tragedia». «Se fossero state prese tutte le precauzioni del caso, se gli operai avessero avuto le maschere protettive e i presidi necessari, tutto questo non sarebbe successo», ha detto il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Palermo Girolamo Bentivoglio Fiandra. Bentivoglio ha confermato che a uccidere gli operai sono state esalazioni di idrogeno solforato e ha escluso che ci sia stato un crollo all'interno delle fognature come precedentemente ipotizzato.

«Nessuno indossava la maschera»

Secondo quanto hanno accertato i soccorritori nessuna delle vittime indossava la maschera di protezione. «È una cosa assurda, l'odore era tale che non è comprensibile come non si siano protetti», ha detto il presidente di Amap, Alessandro Di Martino. I lavori lungo la strada statale 113 erano partiti dopo ripetute segnalazioni per anomalie della rete fognaria, nel tratto tra l'intersezione con via della Rotonda e la stazione di sollevamento denominata "Vini Corvo". Per la loro esecuzione, l'Amap ha incaricato la ditta privata Quadrifoglio Group di Partinico. I lavori prevedevano la messa in quota dei pozzetti e la disostruzione con ausilio di autospurgo. «Chiediamo una vera trattativa alla presidenza del Consiglio per cambiare il sistema. Come primo atto, Cgil Cisl, Uil di Palermo hanno indetto per domani uno sciopero di quattro ore in tutti i servizi privati. Inoltre, la Cgil si costituirà parte civile al processo», ha annunciato il segretario generale del sindacato, Maurizio Landini.

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