La Nuova Sardegna

Oristano

Sanità

Bimbi trapiantati, malati di leucemia e con l’autismo: per loro in provincia di Oristano il pediatra non c’è

di Michela Cuccu

	Una visita pediatrica (archivio)
Una visita pediatrica (archivio)

Sono centinaia che si trovano senza il medico di riferimento per via della carenza di personale. Alcuni casi sono estremamente gravi e vengono raccontati dai loro genitori sui gruppi social

26 marzo 2024
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Oristano C’è il bambino trapiantato di cuore che ha necessità di controlli e assistenza costante per continuare a vivere bene e quello di cinque che ha la leucemia e anche lui deve essere costantemente seguito o il bimbo di tre anni e mezzo con una recente diagnosi di spettro autistico: sono tutti senza pediatra. Non ce l’ha nemmeno il bimbo che è a letto con la febbre e i suoi genitori, per poterlo assistere, si sono rivolti ad un medico privato e pagare per ciò che invece, il sistema sanitario pubblico gli avrebbe garantito gratis: il certificato che gli permette di assentarsi dal lavoro sino a che il piccolo non guarisce.

Si fa sempre più grave la situazione legata alla carenza di pediatri di libera scelta in provincia. È quasi impossibile per la Asl reperire specialisti da convenzionare per sostituire i colleghi trasferiti o andati in pensione. Il risultato sono i bambini senza dottore e le famiglie costrette a metter mani al portafogli per pagare quell’assistenza sanitaria che ogni giorno che passa sembra diventata più il risultato di un colpo di fortuna che un diritto costituzionale.

Tra i casi più emblematici c’è quello del bambino trapiantato di cuore. La madre ha raccontato sul gruppo social “Sos pediatri Oristano e provincia 2024” le difficoltà e le grandi preoccupazioni: «Da sette anni mio figlio convive con un cuore nuovo, un cuore donato con tanto amore da una famiglia che un bambino lo ha perso. Io mi prendo cura di mio figlio e del suo dono nel migliore dei modi possibile. Per tutta la vita lui deve assumere farmaci immunosoppressivi e altri che gli garantiscono un benessere tale da essere paragonato a qualsiasi altro bambino. Essendo immunosoppresso si ammala un po’ più spesso degli altri e ha bisogno di qualche attenzione in più. Ha bisogno di prescrizioni per i controlli, di bilanci, di ricette per farmaci salvavita. Ha diritto a un medico competente che conosca perfettamente le sue particolarità. Diritto che dal 18 marzo, gli è stato negato».

Nello stesso gruppo social ha trovato ospitalità la vicenda, altrettanto preoccupante, del bambini di tre anni e mezzo con una diagnosi di disturbo dello spettro autistico: «Ha bisogno di certificati e di un medico che lo conosca e lui conosca il dottore senza dover fare e sottostare a mille cambiamenti che i bambini autistici non amano», ha scritto la madre.

La carenza di pediatri non fa distinzioni tra bambini in salute e altri con gravi patologie. Lo sanno bene i genitori del bambino di cinque anni con la leucemia diagnosticata e seguita dagli specialisti del Microcitemico di Cagliari, lontano più di cento chilometri dal suo centro di residenza dove l’ambulatorio pediatrico è chiuso. I genitori si erano rivolti all’Asl sperando che, data la delicatezza del caso, si trovasse un pediatra nel circondario che lo inserisse tra i propri pazienti: tutto inutile. Quando però il piccolo ha avuto la febbre, il pediatra lo hanno trovato: a pagamento.

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