La Nuova Sardegna

Oristano

La Caritas ha finito il cibo e gli aiuti

di Roberto Petretto
La Caritas ha finito il cibo e gli aiuti

Appello dell’organizzazione che assiste i bisognosi. Domani una marcia di sensibilizzazione verso il Rimedio

02 settembre 2014
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ORISTANO. Stavolta chiede aiuto chi ha sempre assicurato aiuto agli altri. La Caritas non ha più cibo da dare all’esercito sempre più ampio di bisognosi. Nuovi e vecchi poveri che hanno bisogno anche del pane e della pasta. «Purtroppo le risorse diminuiscono: attualmente gli interventi comunitari sono stati sospesi e a questo punto manca davvero tutto, anche il pane quotidiano», spiega in una nota la presidentessa della Caritas diocesana, Giovanna Lai.

I volontari della Caritas diocesana hanno promosso per i poveri dell’Oristanese una raccolta di cibi a lunga conservazione in occasione della tradizionale «Marcia per la pace e cibo per tutti», che si terrà domani. «Tutti i giorni ci confrontiamo con l’emergenza di tante persone, fratelli che incontriamo e ascoltiamo nella nostra sede di via Cagliari», spiegano i volontari della Caritas di Oristano.

Domani, quindi, prima della partenza della marcia, i volontari saranno a disposizione dalle 16.30 in via Tirso, dove nello spiazzo di fronte alla Madonnina, è previsto il raduno prima della marcia. Saranno presenti anche il sindaco Guido Tendas e l’arcivescovo Ignazio Sanna. I partecipanti si muoveranno poi in corteo fino alla basilica del Rimedio, dove sarà celebrata la messa.

Ormai nei market proliferano, vicino alle casse, gli staoloni sistemati da associazioni di volontariato che, come la Cariitas, si occupano di dare una mano a chi è in difficoltà.

Servono pacchi di pasta, pomodori pelati, zucchero, pane. Per alcuni siamo quasi a un’economia di guerra, alle dosi razionate, alla fila nella mensa dei poveri.

Su queste pagine abbiamo descritto il Ferragosto alla mensa della carità gestita dalle suore Figlie di San Giuseppe. «Mettiamo a disposizione di chi ha bisogno quello che ci porta la provvidenza - hanno raccontato le suore -. In ogni povero c'è un essere umano che ha bisogno; in ognuno di essi possiamo vedere il viso di Gesù, che ci ricorda: "Avevo fame e mi avete dato da mangiare, sete e mi avete dato da bere; ero nudo e mi avete rivestito, carcerato e siete venuti a visitarmi". È questa la carità verso i nostri fratelli».

I privati cercano di sopperire al pubblico che riesce sempre meno a intervenire a sostegno delle persone che hanno bisogno di cose quotidiane. L’appello della Caritas diocesana per una partecipazione alla manifestazione di domani non auspica solo una presenza formale, ma un impegno concreto da parte di chi può verso chi non può più.

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