La Nuova Sardegna

Oristano

Per l’Imu negata dall’Enel i Comuni pronti alla causa

di Maria Antonietta Cossu

Sabato a Ghilarza incontro tra i sindaci di una decina di paesi che hanno chiesto i pagamenti della tassa al gestore dell’energia elettrica e al Consorzio di Bonifica

14 marzo 2013
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GHILARZA. I sindaci dell’area Guilcier-Barigadu vanno avanti lancia in resta nella battaglia per ottenere dall’Enel e dal gestore dei bacini imbriferi della zona il versamento dell’Imu sulle opere idrauliche e sugli impianti di produzione di energia idroelettrica. Sabato mattina s’incontreranno in municipio per fare il punto sullo stato della vertenza alla luce delle posizioni assunte dalla società elettrica e dal Consorzio di Bonifica di Oristano, che hanno rigettato le istanze delle amministrazioni comunali. L’alleanza aveva mosso i primi passi lo scorso novembre, quando i consigli comunali dei paesi circumlacuali deliberarono l’affidamento dell’incarico professionale a un tributarista per gli accertamenti dell’Imu e della vecchia Ici che graverebbero sulle linee elettriche e sulle dighe Eleonora d’Arborea e Pranu Antoni. La pratica è stata affidata a Giovanni Cappai, il professionista di Borore che aveva condotto con successo la battaglia legale ingaggiata contro l’Enel dai Comuni di Ovodda e Gavoi. Nell’ipotesi di un contenzioso, Cappai sarà autorizzato a resistere nei giudizi di primo grado e di appello davanti alle Commissioni tributarie, oppure a predisporre l’appello nell’eventualità di un pronunciamento sfavorevole agli enti locali. All’azione collettiva partecipano i Comuni di Busachi, Ghilarza, Sedilo, Ula Tirso, Tadasuni, Aidomaggiore, Soddì, Bidonì, Boroneddu, Ardauli e Fordongianus. Alcune amministrazioni locali, però, hanno perso terreno a causa dell’omessa trasmissione all’Agenzia delle Entrate degli atti ufficiali relativi alla vertenza. Un passaggio che bisognava formalizzare entro il 2012 per sperare di incassare i versamenti di tutte le annualità pregresse a partire dal 2007. L’incidente di percorso, comunque, non metterà fuori causa i Comuni “distratti”, che nell’ipotesi di un responso favorevole perderebbero al massimo il corrispettivo di qualche annualità. Intanto i fautori della vertenza si preparano al pugno di ferro con la controparte. Che respinge le richieste economiche, mentre i sindaci sono convinti della legittimità delle loro rivendicazioni «È un diritto che ci spetta», sostiene il primo cittadino di Busachi, Giovanni Orrù, a capo del coordinamento intercomunale. «Se si andrà a giudizio c’è la possibilità di spuntarla», è la previsione di Orrù, che fa una stima approssimativa della contropartita per il territorio: «Si parla di centinaia di migliaia di euro e noi riteniamo ci siano dovuti».

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