La Nuova Sardegna

Olbia

La battaglia dei “derivati”, risarcimento al Comune

di Angelo Mavuli
La battaglia dei “derivati”, risarcimento al Comune

In arrivo 300mila euro provenienti da una causa civile vinta contro la Bnl L’assessorato al Bilancio: la città esce definitivamente dalla vicenda con un attivo

06 dicembre 2015
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TEMPIO. La casse del Comune di Tempio si rimpingueranno a breve, di oltre 300mila euro provenienti da una causa civile, innentata e vinta dal Comune nei confronti della Bnl. La notizia, nell’aria da qualche giorno, è stata ufficializzata ieri da Franco Marotto, assessore al Bilancio, finanze e tributi, dopo la notifica della sentenza emessa a fine novembre, dalla Seconda Sezione del Tribunale Civile di Roma. La sentenza rientra nell’ambito dei “Prodotti di finanza derivata”. I famigerati “Derivati”. Una sorta di “gioco d’azzardo” elaborato dalla Bnl, con cui gli amministratori di mezza Italia, speravano di ristrutturare, con l’azzardo appunto, il debito comunale. La scelta di ricorrere ai derivati era stata assunta subito dopo il 2000, dalla giunta Pintus, fra le proteste della minoranza, guidata allora da Giovanni Pala. A fine 2005 il contratto aveva fruttato al Comune, esattamente 141 mila 083,22 euro. Subito dopo, seconda legislatura Pintus, su sollecitazione della Bnl, che proponeva “ulteriori e più cospicui guadagni”, la giunta estingueva il primo contratto e ne sottoscriveva un secondo per 15 anni.

Inizialmente l’operazione risultò vantaggiosa. Dopo un anno e mezzo, però, ebbe inizio una pericolosa altalena di guadagni e perdite. Ed è in questo frangente che la giunta Pintus si rivolge a un consulente per l’analisi dei derivati, per verificare le ragioni delle perdite e la correttezza dei movimenti operati dalla Bnl. Emerge così che la banca ha applicato “commissioni implicite”, non contemplate dal contratto. A questo punto la giunta Pintus cita in giudizio la Bnl presso il Tribunale di Roma, chiedendo il risarcimento del danno. Il 9 settembre 2011 la giunta Frediani, insediatasi nel frattempo, risolve consensualmente il secondo contratto con la Bnl ed esce dal pericolosissimo “gioco”. L’azione giudiziaria avviata da Pintus però, prosegue il suo corso. « Nel complesso - scrive una nota dell’assessorato al Bilancio -, la città, fra perdite e guadagni, esce da questa vicenda con un attivo di 52 mila 019,96 euro, cui si aggiungeranno ora i 300 mila euro del risarcimento». Oggi i derivati sono fuori legge.

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