La Nuova Sardegna

Nuoro

Finisce l'incubo delle estorsioni: in cella due fratelli, obbligo di dimora per una donna

Finisce l'incubo delle estorsioni: in cella due fratelli, obbligo di dimora per una donna

Fonni, la squadra mobile di Nuoro con tre provvedimenti giudiziari conclude l’inchiesta sui minacciosi e ripetuti tentativi di prendere denaro ad allevatori, pensionati e liberi professionisti

17 giugno 2014
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NUORO. Gli agenti della Sezione Reati contro il Patrimonio della squadra mobile di Nuoro hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Giuseppe Garippa, 40 anni, operaio forestale, e di Tonino Garippa, 46 anni, disoccupato, e un'ordinanza di custodia cautelare dell'obbligo di dimora a carico di Sonia Picconi, 31 anni, casalinga, tutti di Fonni, indagati per tentata estorsione in concorso. Insieme a loro è indagato per tentata estorsione e per ricettazione anche I.N., 46 anni, agricoltore, di Fonni. Le misure cautelari sono state disposte dal gip Claudio Cozzella.

Minacce, intimidazioni e tentativi di estorsione erano stati scoperti e interrotti dalla squadra mobile, a Fonni, nel 2013. Erano finite sotto indagine 12 persone. All'alba del 13 marzo 2013 gli agenti della squadra mobile di Nuoro, diretta da Fabrizio Mustaro, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica Andrea Schirra, avevano eseguito diverse perquisizioni in abitazioni e aziende agricole a Fonni, Villasor, Serramanna e Decimoputzu per un giro di estorsioni che andava avanti dal dicembre 2012.

L'esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare chiude una lunga e complessa indagine e pone fine a un periodo di tensioni, che aveva coinvolto diversi nuclei familiari di Fonni.

Grazie ad alcune perizie foniche e a una serie di consulenze tecniche calligrafiche eseguite dalla polizia scientifica è stato possibile raccogliere gravi elementi di prova a carico degli indagati.

Le richieste estorsive venivano fatte con lettere anonime e attraverso telefonate. Si chiedeva il pagamento di diverse migliaia di euro (sino a 5mila) con la minaccia di pesanti ritorsioni per la vittima e la sua famiglia. Le vittime, accertate, erano tre pensionati, un libero professionista e un allevatore, tutti di Fonni, nessuno di loro ha mai ceduto alle minacce.

Nelle intimazioni anonime si indicavano anche le modalità di consegna del denaro, in luoghi, a orari e con segnali convenuti. Nel paese, secondo quanto accertato concretamente dagli inquirenti, si percepiva un diffuso "pesante clima" di intimidazione e proprio questa situazione ha fatto scattare le indagini della squadra mobile e non si esclude vi possano esser altre vittime.

Proprio per il clima di intimidazione che vi era a Fonni, il Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica aveva deciso un massiccio incremento dei servizi di controllo del territorio da parte di polizia, carabinieri e Guardia di finanza.

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