La Nuova Sardegna

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L’appuntamento

Arborea capitale delle fragole

di Michela Cuccu
Le fragole di Arborea
Le fragole di Arborea

Il 28 aprile la 36esima edizione della sagra organizzata dalla Pro Loco

19 aprile 2024
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Arborea  Rosse e profumate, sembrano esser state inventate per annunciare la primavera. Sono le fragole, frutto goloso per definizione. Vietate nel Medioevo perché, considerate afrodisiache, vennero bollate come “frutto peccaminoso”. Cancellato il peccato, è rimasta la convinzione del potere afrodisiaco delle fragole, celebrate anche dal cinema. Come dimenticare la famosa scena del frigo in “Nove settimane e mezzo”, film cult erotico dove Mickey Rourke a torso nudo dà da mangiare e bere a Kim Basinger, avvolta in una accappatoio e con gli occhi chiusi, cibi presi alla rinfusa dal frigo tra cui appunto due grosse fragole.

Frutto “passionale” dunque, e comunque ricco di vitamine e minerali e povero di calorie, oggi le fragole sono apprezzatissime da grandi e piccini, sia al naturale, sia come ingrediente di dolci e persino di pietanze salate. Chi le ama dunque, non potrà mancare all’appuntamento di domenica 28 aprile, quando, all’interno della Fieragricola di Arborea si terrà la 36esima edizione della sagra delle fragole, organizzata dalla Pro Loco in collaborazione con i produttori locali. Una vera e propria festa dedicata a questo frutto identitario di questa area della Sardegna centro occidentale.

Durante la sagra, a partire dalle 16, verranno distribuite in degustazione migliaia (la scorsa edizione erano state 7mila, pari a circa 8 quintali di frutti) di coppette nei due abbinamenti canonici: con la panna montata (ovviamente prodotta dalla 3A di Arborea) oppure condite con zucchero e limone. Chi lo vorrà, potrà anche portarsele a casa, acquistando i plateau negli stand dei fragolicoltori che, nonostante la fama e il successo di questo prodotto, sono appena una decina. Frutto d’importazione per la Sardegna dove non cresce selvatica, nell’isola è quasi un marchio del territorio dove vengono coltivate sin dagli anni Trenta del secolo scorso: Arborea, appunto. La loro coltivazione in Sardegna, oggi è diffusa in molte aree.

L’arrivo della fragola coltivata in Sardegna sembra tratto da un libro di favole. I primi coloni della bonifica, provenienti dall’Emilia Romagna, portarono con i loro modesti bagagli anche le piantine di questo frutto che qui, non c’era. Inizialmente, le coltivarono per destinarle unicamente al consumo familiare. Solo negli anni Sessanta si iniziò con le coltivazioni estensive, portando sui mercati frutti che da subito conquistarono i consumatori. Oggi, benché la produzione si sia estesa anche ad altre aree della Sardegna, Arborea continua ad essere la capitale sarda delle fragole che si coltivano su una superficie di 25 ettari, quasi interamente in serra. Fragole che sulle nostre mense arrivano sin dall’inverno. L’abilità degli agricoltori della piana del Terralbese oggi permette di produrle precocemente, per la gioia dei palati più golosi. Da qualche anno a questa parte, infatti, le prime fragole “made in Sardinia” approdano sui banchi di vendita verso Natale. Tanto apprezzate che anche la cucina sarda sembra voler strizzare l’occhio a questo frutto importato eppure in breve tempo diventato isolano a tutti gli effetti. L’esempio viene dalla millefoglie di pane carasau, fragole e crema. Una delizia, assicura chi l’ha assaggiata.

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