La Nuova Sardegna

Programma 2024

Alberto Gazale: «Il nostro programma all’insegna di qualità e contemporaneità»

di Massimo Sechi
Alberto Gazale: «Il nostro programma all’insegna di qualità e contemporaneità»

La stagione lirico sinfonica di Sassari

17 aprile 2024
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«Il 2023 è stato per noi l’anno della svolta. La reputazione del Teatro di Sassari è cresciuta e ha destato l’interesse di nomi di prestigio del panorama mondiale della musica. Nel 2024 proponiamo tanta qualità e programmi diversificati e interessanti, con un’attenzione alla contemporaneità e all’attualità». Il direttore artistico dell’ente de Carolis Alberto Gazale non ha dubbi: la stagione lirico sinfonica che sta per iniziare rappresenterà un ulteriore salto di qualità. «Sassari avrà gli occhi del mondo puntati in occasione della prima mondiale dell’opera di Marco Tutino».

Si apre con un cambio di programma.

«Sì, martedì abbiamo avuto la notizia delle condizioni di salute del maestro Ughi che in questo momento non gli consentono di salire sul palco di Sassari. In accordo con lui abbiamo rimandato il concerto al 13 ottobre. Apriremo invece con il nostro Direttore principale ospite per la sinfonica, Massimo Quarta, e con un programma di eccellenza che prevede anche musiche di Paganini. Per gli spettatori è una buona notizia: nell’abbonamento avranno un concerto in più».

Ha debuttato a Catania con un’altra opera prima di Tutino ispirata a Pirandello.

«Sto condizionando le mie scelte artistiche e seleziono le richieste anche tenendo conto del ruolo che ricopro nell’Ente de Carolis. Aver fatto un’opera di Tutino, averla dovuta studiare a memoria ed eseguirla, mi ha permesso di entrare in maniera molto profonda nella sua struttura compositiva. In questo momento invece sono a Tiblisi dove ho accettato di cantare tre recite di Otello, anche questa è una scelta assunta pensando all’opera in piazza tanto attesa a Sassari. Io ho fatto tante volte Iago, anche alla Scala, il fatto di viverla ora nella parte dell’artista mi consente di risvegliarla e di assimilare certe dinamiche e certi contenuti che spero di poter poi restituire nel disegno registico».

Poi l’omaggio a Puccini e ritorna l’opera in piazza.

«Dopo il galà pucciniano del primo dell’anno avremo due appuntamenti importanti. La Tosca, in apertura della stagione autunnale, sarà un bellissimo spettacolo che si avvarrà per le scene dei quadri di Gasparro. La Bohème, invece, chiuderà la stagione autunnale e sarà un un’altra produzione interamente costruita dal nostro teatro, con le nostre forze e con i nostri tanti talenti. Con l’Otello abbiamo alzato l’asticella dell’opera in piazza».

Ha voluto omaggiare alcune realtà importanti del panorama lirico sinfonico mondiale come lei partite da Sassari e dalla Sardegna.

«L’attenzione al territorio da parte nostra è sempre stata massima. Il teatro è innanzitutto un luogo di civiltà ma anche di valorizzazione dei propri figli. Per fortuna in Sardegna abbiamo tante eccellenze che si distinguono nel mondo non solo per le loro qualità artistiche».

Come vive il debutto della stagione?

«Nonostante abbia avuto esperienze artistiche di grandissimo rilievo questa per me è davvero speciale. Vivo questo ruolo con un entusiasmo inesauribile e mi dà sensazioni che nessuna cosa della mia vita professionale mi aveva dato. È un’esperienza che riassume tutte le competenze che ho maturato in questi anni. È davvero bello poter trarre da queste esperienze una sintesi giusta adatta per un territorio e una realtà sociale che conosco molto bene».

Qual è stata la soddisfazione più grande e il risultato che vorrebbe ottenere?

«La soddisfazione più grande è stata riuscire nell’intento di formare una squadra forte, piena di entusiasmo e di voglia di fare. Nel futuro mi auguro che questo questa nostra vocazione alla contemporaneità possa continuare e dare proprio una specificità al nostro teatro».

Se dovesse rivolgere un ulteriore invito ai sassaresi?

«Abbiamo avuto dei riscontri importantissimi da loro, quello che mi aspetto in futuro è che ci segua fidandosi delle nostre scelte. Sarà un viaggio interessante che ha una coerenza di fondo nella programmazione pluriennale dell’ente de Carolis».


 

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