La Nuova Sardegna

Nei grandi romanzi di mare la bottiglia (vuota) era il mezzo per lanciare messaggi: di scomparsi illustri, naufraghi creduti morti, mappe di tesori e isole misteriose. Oggi i messaggi stanno nelle bottiglie piene. È il vino, il messaggio. E parla di luoghi unici, climi, suoli, uve, persone, lavoro, idee e tradizioni. Mille facce, che i cugini francesi condensano in una parola: terroir, somma di naturale (termine da usare oggi con estrema cautela) e umano. E che diventano storie. Quelle che qui in queste pagine si proverà a raccontare. Due storie per volta. Una regionale, di vini e cose non troppo lontani, ma non sempre noti ai più. E una più esotica, spesso non italiana, e ispirandosi a quella parola del vino, Champagne, che ha saputo superare se stessa e farsi sinonimo di festa, convivialità, seduzione, eleganza. Quel che in fondo vogliamo (e sempre più spesso per fortuna accade) per tutti i nostri ottimi vini.

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Antonio Paolini è una delle firme più autorevoli del giornalismo enogastronomico di cui si occupa da circa vent’anni. È coordinatore Guide food Gambero Rosso, dal titolo Le guide delle eccellenze enogastronomiche. Ha co-fondato e scrive per la testata web Vinodabere.it. A lungo professionista al Messaggero (Esteri, Economia, wine & food columnist), è stato curatore anche dei Vini dell’Espresso e, per oltre 10 anni, nel comitato esecutivo della Guida ai Ristoranti d'Italia. Ha scritto tra gli altri per L’Espresso, Spirito Divino, Monsieur, La Cucina Italiana, I Fiori del Male, e pubblicato decine di Guide. Attualmente collaboratore del gruppo Sae, nel 2008 gli è stato attribuito il Premio Veronelli.