La Nuova Sardegna

GHILARZA. A Ghilarza l’anno gramsciano si è aperto ieri pomeriggio con il racconto della dimensione più intima del Gramsci affidato alle testimonianze dei nipoti e proseguirà con l’analisi di una delle tematiche più care al pensatore declinata ai giorni nostri. La Questione meridionale sarà attualizzata e scandagliata nel convegno in programma domani alle 18 all'auditorium comunale. Al dibattito parteciperà il ministro per la Coesione territoriale Claudio De Vincenti, che si confronterà con il governatore della Regione Francesco Pigliaru, il presidente della Svimez Adriano Giannola, Giuseppe Vacca e Giorgio Macciotta, consigliere e presidente della Fondazione Casa Museo Gramsci, che ha promosso i primi due appuntamenti dell’80° anniversario della morte dell'intellettuale sardo.

Prendendo spunto dal paradigma gramsciano sull’opportunità di colmare il gap economico e sociale attraverso una visione d’insieme del Paese, il consesso focalizzerà l’attenzione sul rapporto tra Stato e Regioni e sull’approccio della politica nazionale ai problemi del Sud Italia. Dall’eredità politica di Gramsci saranno tratti gli spunti di riflessione sulle cause del divario che ancora oggi caratterizza il Meridione e il Settentrione, specie sui fronti dell'economia, dell’occupazione e del sistema di infrastrutture, e quindi sull'urgenza di rilanciare un processo di sviluppo che poggi le basi su un più incisivo intervento dello Stato. Il pensiero gramsciano ha permeato anche l'incontro di ieri dedicato alle memorie familiari. Un ritratto a tutto tondo ricostruito dal nipote Antonio Gramsci jr e dal figlio della sorella Teresina, Luca Paulesu, che hanno assecondato la sete di sapere di Gianni Francioni, dell’università di Pavia e della giornalista Simonetta Fiori