La Nuova Sardegna

Il lungo idillio tra Camilleri e la Sardegna

di Giacomo Mameli
Il lungo idillio tra Camilleri e la Sardegna

A Barcellona un’iniziativa di Giuseppe Marci con i “Quaderni Camilleriani” tradotti in campidanese e logudorese

24 aprile 2017
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CAGLIARI. Nuova ribalta internazionale per Andrea Camilleri promossa da Giuseppe Marci, ordinario di Filologia italiana. Dopo un analogo seminario di febbraio a Cagliari, il nuovo incontro si terrà mercoledì a Barcellona alla presenza, soprattutto, di alcuni dei traduttori che hanno portato il nome di Camilleri nel mondo. Verranno presentati anche i “Quaderni Camilleriani” (stampati nell'isola, a Monastir, alle Grafiche Ghiani) dove c'è spazio per il sardo: “Il patto” di Camilleri (uscito nel 1996) è stato tradotto in campidanese da Anna Cristina Serra col titolo “S'acòrdiu”e in logudorese da Paolo Pillonca (“S'avénia”). Dei “Quaderni” sono usciti tre numeri. Prossimo traduttore di Camilleri in sardo sarà Carlo Sulis (che ha già “sardizzato” le opere di Grazia Deledda).

L'incontro di Barcellona sarà introdotto dalla relazione di Marci, da titolo: “Indicizzare le opere di Andrea Camilleri: un esercizio filologico, letterario e linguistico”. Seguirà Margherita Taffarel (università di Bologna) con la conferenza: “La tradizione del lessico culinario di Andrea Camilleri: approssimarsi a una cultura attraverso la cucina”. Elena Sanna (università di Cagliari) terrà la lezione “Accogliere il multilinguismo camilleriano, l'elemento straniero nella traduzione inglese di Il birraio di Preston”. Seguiranno le comunicazioni di Cristina Mercè, Monica Olmedo, Marta Garcia Puig e Maria Acero con riferimenti a Gunter Grass, Dario Fo, Markus Zusak e Terry Pratchett. Nel pomeriggio la parola ai traduttori dello scrittore siciliano: Juan Carlos Gentile Vitale, Pau Vidal, Ana Alcaina e Anna Puente. Subito dopo Annacristina Panarello, dell'univwersità autonoma di Barcellona, rifletterà sulla “intraducibilità” di Camilleri. Giovanni Caprara (università di Malaga) parlerà su “Ricezione e traduzione dell’opera camilleriana in Spagna”. La conclusione al Teatro di Barcellona con “La nave volante” di Marco Baliani e con gli attori Marco Barlocci, Rosita Cordasco, Federico Gramazio, Roberto Martello, Andrea Pettirossi, Paride Scozzari . I

Il legame di Camilleri con la Sardegna comincia a metà degli anni novanta con i gettoni telefonici da una cabina di Piazza Saint Remy a Cagliari. Da una parte un giornalista sardo, oggi firma di punta e nel team di direzione del Sole 24 Ore, Stefano Salis. Dall'altra Camilleri che – dice Salis - «non era ancora uno dei re della letteratura contemporanea, forse aveva scritto i primi tre gialli di Montalbano e il Birraio di Preston. Era un fenomeno che iniziava a dare segni di crescita». Salis lo incontra e si era laureato proprio con una tesi sullo scrittore siciliano discussa a Cagliari col professor Giuseppe Marci. Con quel numero di telefono di una casa di Roma l'avventura di Camilleri by Sardinia ha inizio. Camilleri aveva risposto: «E come mai da Cagliari volete studiarmi? Da dove viene questa proposta?». Salis ricorda: «Gli spiegai, accennai a Sergio Atzeni, al suo linguaggio, al professor Marci». Il resto è cronaca: che esalta due scrittori isolani tradotti in tutto il mondo.

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