La Nuova Sardegna

Alghero riabbraccia il cinema internazionale

di Grazia Brundu
Caterina Murino
Caterina Murino

Al via la rassegna con Caterina Murino madrina: sedici lavori in concorso, concerti e una tavola rotonda

23 aprile 2017
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ALGHERO. Sedici film in concorso dalla Sardegna e dall’Italia, dall’Europa, dagli Stati Uniti, dall’Iran e dalla Nuova Zelanda, selezionati tra centocinquanta arrivati da tredici paesi. Proiezioni speciali; concerti; dietro le quinte con i registi e incontri che prendono spunto dal cinema per parlare di promozione del territorio.

È il programma dell’edizione numero uno del Coral Coast Film Festival, dal 24 aprile (alle 17.30) e fino a sabato nella sala conferenze del Convento di San Francesco ad Alghero. L’organizzazione, firmata dall’associazione Vistalenta Factory, intercetta un periodo interessante, proprio all’inizio della bella stagione, per debuttare con una manifestazione dalle grandi ambizioni: «riportare Alghero nel glorioso periodo degli anni 60-70, che grazie al Festival del Cinema internazionale, accese i riflettori mondiali sulla cittadina, regalandole risonanza mediatica».

Un obiettivo fortemente sentito dal direttore artistico (insieme a Mauro Friundi), il regista algherese Cesare Furesi, in questo periodo al cinema con “Chi salverà le rose?”: un film che ha Alghero come “personaggio” chiave, a pari merito con quelli in carne e ossa interpretati da un cast stellato. Tra gli altri, Caterina Murino e da Carlo Delle Piane. Entrambi presenti al Coral Coast Film Festival – venerdì pomeriggio per la tavola rotonda “Cinema, potenzialità e sviluppi” la prima nelle vesti di madrina, il secondo come presidente della giuria internazionale chiamata a giudicare i film in concorso. All’incontro parteciperanno anche i fratelli Pupi e Antonio Avati, la sceneggiatrice Paola Mammini (“Tutta colpa di Freud” e “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese), l’attrice Guenda Goria. Dal programma risulta chiaro l’intento di promuovere il cinema sardo e allo stesso tempo offrire al pubblico proposte interessanti arrivate dall’estero. Tra queste ultime, Furesi segnala in particolare i cortometraggi selezionati tra quelli di genere sperimentale, «che ci hanno colpito per la novità e l’originalità del linguaggio, per la volontà che ha il cinema contemporaneo di aprirsi alla sperimentazione, di mischiare anche altre forme artistiche». In concorso ci sono film di generi diversi, dalle fiction ai documentari, e di varie durate, dai corti ai medio e lungometraggi. Al Coral Coast Film Festival, a differenza di altri simili, le opere presentate non devono essere necessariamente prime visioni.

È così anche per il lavoro, in concorso, “Bandidos e balentes” di un altro regista algherese, Fabio Manuel Mulas. Una scelta più o meno condivisibile, soprattutto per chi crede che i festival debbano differenziarsi dalle rassegne.

Ma che Furesi spiega con il fatto che «ci sono film che non hanno avuto il successo che meritavano, o che non sono arrivati al pubblico giusto, e i festival servono per dare la giusta visibilità». I giovani autori sardi sono ben rappresentati anche nelle proiezioni speciali. Ad iniziare da Mario Piredda, che con “Io sono qui” ha ottenuto il David di Donatello per il miglior cortometraggio, e poi ancora Mauro Aragoni, che sarà presente ad Alghero (giovedì pomeriggio) per raccontare come nasce “Quella sporca sacca nera”, un film che per Furesi «ha segnato un confine e ha ottenuto premi internazionali pur partendo da un budget ridottissimo».

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