La Nuova Sardegna

Porto Torres e Taranto unite da un filo rosso

di Grazia Brundu
Porto Torres e Taranto unite da un filo rosso

Nel ricordo di Vincenzo Migaleddu la proiezione del film “Goa” con un intervento della sezione Isde della città pugliese

14 aprile 2017
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SASSARI. Un filo rosso unisce Porto Torres, Taranto e l’India. In realtà è un gigantesco punto interrogativo messo dopo la parola “futuro” per i territori dell’ex Petrolchimico, in Sardegna, e dell’acciaieria Ilva, in Puglia. Entrambi in attesa, come decine di altri siti industriali, di una riconversione o di una bonifica. E l’India? C’entra anche lei. Infatti, a metà del secolo scorso, a Goa viene fondata l’italiana Sesa Goa Scambi Economici (SESA), che ottiene in concessione lo sfruttamento delle miniere dello stato indiano per esportare materiale ferroso, destinato in gran parte proprio agli impianti dell’Ilva di Taranto.

La vicenda è ripercorsa in “Goa – The land of Shiva” del regista Massimiliano Mazzotta (miglior documentario internazionale al Rajastan International Film Festival 2017) in proiezione stasera alle 20.30, alla presenza dell’autore, nel centro sociale autogestito Pangea di Porto Torres. La serata, però, inizia già alle 19 con una cena sociale e un dibattito che il collettivo del Pangea ha intitolato “Porto Torres chiama Taranto”. Un modo per sottolineare che la salute e la salvaguardia ambientale non sono questioni strettamente locali ma richiedono un confronto costante, nazionale e globale, nell’elaborazione delle strategie. E, soprattutto, un’informazione corretta sui rischi legati all’inquinamento e sulle patologie provocate dai processi industriali. Per questo al dibattito saranno presenti, in rappresentanza dell’associazione italiana dei Medici per l’Ambiente “Isde”, Alessandro Arru (presidente della sezione di Sassari), Domenico Scanu (presidente Isde Nuoro) e, in collegamento telefonico, Maria Grazia Serra della sezione di Taranto. Il loro intervento sarà dedicato al radiologo Vincenzo Migaleddu, il coordinatore regionale dell’Isde per la Sardegna, scomparso prematuramente pochi giorni fa.

Proprio dall’associazione arriva un segnale forte alla popolazione di tutta la Sardegna. Una rassicurazione sul fatto che, spiega Scanu, probabile futuro coordinatore regionale Isde «l’impegno di Vincenzo Migaleddu per garantire a tutti una vita più sana e più civile non andrà disperso, ma sarà portato avanti da persone cresciute accanto a lui. È importante che i sardi sappiano che, nonostante questa perdita gravissima, non proseguiranno il viaggio da soli». Per iniziare, l’incontro di stasera servirà a fare il punto sulla situazione di Porto Torres e sugli scenari che potrebbero aprirsi se si dovesse davvero optare per la “chimica verde” e una centrale a biomasse. Dall’Isde sono certi che non si farebbe che aggiungere ulteriore inquinamento. «Sarebbe meglio fare una bonifica vera e propria e poi cambiare tipo di attività produttive della zona», spiega Alessandro Arru.

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