La Nuova Sardegna

Nasce da Architettura l’idea del nuovo centro

di Antonio Meloni
Nasce da Architettura l’idea del nuovo centro

La vecchia Sassari ridisegnata dagli studenti del primo anno

11 aprile 2017
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SASSARI. La cittadinanza non è un concetto squisitamente burocratico, uno status che si acquisisce solo con il semplice rilascio di un documento. L’individuo diventa soprattutto parte di un progetto più organico che è tale anche in virtù della sua diretta partecipazione. Per realizzarlo in modo compiuto, però, serve un contesto urbano mirato in grado di favorire quelle dinamiche anche sul piano materiale. L’intento è quello di recuperare gli spazi pubblici puntando alla costruzione di una nuova cittadinanza per arrivare a quella rigenerazione urbana che si concretizza pensando una città funzionale alle relazioni umane anche attraverso le sue strutture materiali.

Lo hanno fatto cinquanta studenti che frequentano il primo anno di corso del dipartimento di architettura nell’Ateneo turritano, realizzando nove idee progettuali mirate sul centro storico di Sassari. La città vecchia è stata studiata nel dettaglio e sono state prese in considerazione nove ipotesi di intervento che ieri sera l’architetto Giovanni Maciocco, docente di progettazione urbana nello stesso dipartimento, presenti gli studenti coinvolti nel programma, ha illustrato ai rappresentanti del comitato di quartiere per il centro storico, Giovanni Ruiu e Mario Casu. Va detto subito che si tratta di idee progettuali in grado, però, di suggerire agli amministratori, e non solo, ipotesi d’intervento sul tessuto urbano ricalcando un modello che poggia su analisi e ragionamenti molto concreti. Talmente concreti che gli studenti hanno perfino costruito nove plastici di grandi dimensioni che faranno parte dell’esposizione di una biennale dedicata allo spazio pubblico in programma a Roma dal 25 al 27 maggio prossimi. Tra i progetti, per esempio, l’ipotesi di riqualificazione dell’area attorno all’ex hotel Turritania, punto dolente dell’amministrazione di Palazzo ducale, sito in cui i futuri progettisti urbani hanno pensato alla creazione di uno spazio pubblico nella parte che affaccia sulla ferrovia, ipotizzando una rampa orientata su viale Porto Torres che faccia da elemento di collegamento alla stazione ferroviaria, ma anche da spazio urbano destinato alla vita di relazione. Ai Giardini Pubblici, invece, nel lato che dà sul corso Margherita di Savoia, è stata idealmente collocata una struttura a vestibolo, una sorta di frontline che consentirebbe l’ingresso, certamente più agevole, al parco più importante della città. Ancora, nelle idee degli studenti di Architettura, la storica scuola di San Donato è stata incastonata all’interno di un giardino studiato in modo funzionale al collegamento con quella parte della città vecchia.

Quella di ieri era solo la prima parte della presentazione che sarà completata dopo il 13 maggio quando, a esame sostenuto, i ragazzi saranno in grado di presentare i progetti in una fase più avanzata e formulare, magari, proposte ancora più concrete. Con qualche distinguo, l’idea è piaciuta ai rappresentanti dei cittadini del centro storico che hanno rimarcato alcuni punti riservandosi di completare il ragionamento durante la seconda tappa in programma dopo la biennale romana.

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