La Nuova Sardegna

Delussu perde la direzione di Ostia Antica

Delussu perde la direzione di Ostia Antica

Rimosso dal ministro Franceschini: «Venuti meno i presupposti per la nomina». Al suo posto Mariarosaria Barbera

03 marzo 2017
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ROMA. «Riconosciute le eccellenze italiane», aveva detto Dario Franceschini l’8 febbraio scorso rendendo noti i nomi dei direttori di 30 super musei – con riferimento alle precedenti nomine di direttori stranieri–. E aveva sottolineato, il ministro, «l’elevata professionalità» dei profili scelti dalla commissione presieduta da Paolo Baratta. Tra queste nomine c’era quella dell’archeologo Fabrizio Delussu, nato a Dorgali nel 1968, che dalla direzione del piccolo museo comunale del suo paese passava a quella di uno dei siti più importanti dell’archeologia europea: Ostia Antica, il porto della Roma imperiale. Un grande e prestigioso salto che ha avuto, prima una brusca frenata, e ieri uno stop definitivo.

«Informazioni e elementi pervenuti all’amministrazione successivamente alla conclusione della procedura di selezione – ha reso noto ieri il Mibact – hanno fatto venir meno i presupposti per la nomina dell’archeologo Fabrizio Delussu alla direzione del Parco archeologico di Ostia Antica». Al suo posto è stata decisa la nomina di Mariarosaria Barbera, «dirigente Mibact, anche lei indicata nella terna selezionata dalla Commissione di valutazione», hanno precisato da Roma.

Gli elementi che hanno fatto cambiare idea al ministero sono ricostruiti dal quotidiano il Messaggero che in un pezzo pubblicato il primo marzo mette in fila una serie di fatti che potrebbero essere le faglie che hanno fatto crollare Delussu dal prestigioso piedistallo. Tutto sarebbe partito da una lettera inviata alla Direzione generale di musei da un rappresentante della cooperativa Ghivine Gra di Dorgali, che si occupa della gestione del museo locale. «Nel periodo di direzione di Delussu nel museo sono entrati reperti privi di catalogazione e documentazione e di provenienza sconosciuta», anormalità che hanno convinto la Cooperativa «a fare regolare denuncia ai carabinieri che stanno indagando». «Non c’è nulla di vero. A Dorgali ho tentato di combattere una situazione particolare – ha risposto l’archeologo al quotidiano romano – e questi sono gli strascichi. È una denuncia falsa di persone di cui ho toccato gli interessi».

Ma a parte le polemiche sarde, sotto l’attenzione della Direzione generale dei musei c’è anche il curriculum dell’archeologo. Curriculum che già all’indomani della nomina aveva suscitato la perplessità degli addetti ai lavori. Al centro di tutto c’è un documento, consultabile sul sito del museo di Dorgali, dove Delussu dichiara di essere stato consulente tecnico-scientifico per l’allestimento del museo Crypta Balbi. Secondo Lucia Saguì, del dipartimento Antichità della Sapienza, sarebbero titoli falsi: «Il dottor Delussu – ha dichiarato la ricercatrice al Messaggero – ha redatto solo cinque schede per il catalogo del museo».

Anche gli archeologi Fausto Zevi della necropoli di Tivoli, Roberto Meneghini del Foro Traiano e Giovanni Colonna responsabile per Veio smentiscono le «referenze scientifiche scientifiche» dell’archeologo dorgalese. Che al Messaggero ha risposto: «Al momento non sono in grado di spiegare nulla. Immagino che ci possano stare delle verifiche da parte del ministero». (p.c.)

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