La Nuova Sardegna

Gli ideali di Nazario Sauro viaggiano nel mare sardo

Romano Sauro, nipote del patriota, con la sua barca a vela intorno all’isola Il periplo della Sardegna per far conoscere l’eroe nel centenario del suo martirio

21 gennaio 2017
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ALGHERO. Col suo piccolo cabinato a vela, il “Nazario Sauro 100” l’ammiraglio Romano Sauro gira in solitario cento porti del Paese per far conoscere ai giovani – nel centenario del suo sacrificio – la figura di suo nonno Nazario Sauro. Eroe e martire della prima guerra mondiale, per i libri di storia, «ma anche un uomo innamorato della libertà e dell’altruismo» precisa l’ammiraglio Romano, che dopo Castelsardo, dove ha incontrato i ragazzi del liceo e della scuola media, ha fatto tappa a Stintino e, giovedì, ha illustrato la figura di Nazario Sauro alla attenta platea degli studenti di Porto Torres. Gli incontri sono stati con i ragazzi delle medie e dello Scientifico, con l’ultima conferenza dedicata agli studenti del Nautico. «Erano in tanti, la sala era piena e i giovani sono stati attenti e interessati – racconta Romano Sauro –. Alla fine, qualcuno è venuto da me per chiedere di imbarcare! È stato fantastico». Il “Nazario 100” è da ieri ormeggiato alla banchina Sanità del porto di Alghero dove l’ammiraglio ha incontrato i soci della Lega Navale italiana e oggi terrà una conferenza con gli studenti del Liceo classico a Lo Quarter.

Impiccato dagli austriaci – che lo consideravano un traditore perché nato nell’Istria sotto il dominio austro-ungarico – Nazario Sauro resta per il nipote un esempio da portare ai giovani. «Perché era una persona generosa, al di fuori degli atti di eroismo, un fervente mazziniano, sempre pronto a correre in aiuto, come fece con i terremotati della Marsica e con i patrioti albanesi – racconta l’ammiraglio – a cui portò le armi per combattere contro l’impero ottomano e conquistare l’indipendenza». Un vicenda che interessa anche i giovani di oggi. «Ho già incontrato migliaia di ragazzi – dice Sauro – e tutti mi ascoltano interessati, rapiti dalla figura di un grande sognatore. I giovani hanno bisogno di realizzare i propri sogni, ma prima di tutto questi sogni bisogna cercarli ed averli». E poi c’è il mare, da sempre veicolo di idee e condivisione. «Le gente di mare è legata da una grande fratellanza, e il marinaio Nazario Sauro, tenete di vascello, amava il mare proprio per questo – prosegue Romano Sauro – e io continuo a vedere il navigare in questi termini: sulla mia barca sono saliti tanti giovani in difficoltà ed è stata una esperienza formativa».

Il periplo dell’isola, in questi giorni, per Sauro non è stato semplice per le condizioni avverse del tempo. «Chi va per mare sa bene quando bisogna rispettarlo, ma sono contento di stare in questa splendida isola» ci dice. La sua regata nel centenario della Grande Guerra e del sacrificio di Nazario Sauro proseguirà: dopo Olbia, Santa Teresa, Castelsardo, Stintino ed Alghero farà vela verso Bosa per arrivare a Oristano – tempo permettendo – il 24 e poi Portoscuso, Carloforte, Cagliari, Villasimius, Porto Corallo per poi risalire la costa orientale da Santa Maria Navarrese, Cala Gonone, La Caletta di Siniscola, Olbia e infine, La Maddalena per essere di nuovo a Santa Teresa intorno al 19 febbraio.

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