La Nuova Sardegna

Un’istantanea sul dramma dello spopolamento

di Marco Vitali
Un’istantanea sul dramma dello spopolamento

Il collettivo Sardarch presenta oggi a Cagliari la ricerca su trentuno Comuni in via di estinzione

17 dicembre 2016
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CAGLIARI. La Fondazione di Sardegna, nell’ambito della piattaforma “Arte condivisa in Sardegna”, ha promosso un percorso di ricerca sul tema dello spopolamento. Il progetto si articola in due principali ambiti di indagine: da una parte la ricerca artistica che lo scorso agosto ha visto il fotografo Gianluca Vassallo al lavoro in alcuni dei centri maggiormente colpiti dal fenomeno dello spopolamento, confluita nella mostra “La Città invisibile” curata da Roberto Cremascoli e attualmente in corso nella sede cagliaritana della Fondazione di Sardegna; dall’altra uno studio del collettivo di architetti Sardarch, i cui risultati sono invece raccolti un in libro, “Spop”, che sarà presentato oggi, sempre nella sede della Fondazione di Sardegna, in una giornata dedicata a incontri, dibattiti e approfondimenti. Dalle 10 alle 19 le sessioni di lavoro seguiranno diversi percorsi tematici: migrazioni, economia, cultura, arte. La giornata si concluderà con gli interventi del presidente della Fondazione Antonello Cabras e del presidente della Regione Francesco Pigliaru.

I piccoli centri che progressivamente spariscono sono un tema di enorme interesse socioeconomico, un’inarrestabile migrazione interna che svuota letteralmente comunità stanziali che, nei secoli, hanno costruito un’identità comune significativa, edificato luoghi, stabilito pratiche e riti condivisi.

Un patrimonio di conoscenze che si sta perdendo e che, secondo uno studio commissionato due anni dal Centro regionale di programmazione della Regione intitolato “Comuni in estinzione”, coinvolge trentuno comuni sardi sotto i mille abitanti.

Il collettivo Sardarch – composto da Francesco Cocco, Matteo Lecis Cocco-Ortu e Nicolò Fenu – per un anno intero ha studiato questi paesi, che nei prossimi sessant’anni potrebbero non esistere più. L’obiettivo è incrementare la consapevolezza diffusa attorno al fenomeno e promuovere una discussione concreta sul tema. Il tutto a partire da un libro, “Spop” appunto, che non è un testo accademico per addetti ai lavori, ma una pubblicazione accessibile tutti. Scopo del lavoro di Sardarch è creare un’ istantanea, aggiornata al 2016, del patrimonio architettonico, urbanistico e sociale delle trentuno comunità che stanno scomparendo; un atlante in grado di raccontare le peculiarità dei luoghi attraverso le fotografie dei paesaggi urbani e dei suoi abitanti (con un interessante parallelo con la realtà di quei paesi a metà del XIX secolo).

Al libro hanno lavorato anche, fornendo contributi scientifici di rilievo, urbanisti, docenti e ricercatori universitari. Tra gli altri, Giuseppe Puggioni, Giampaolo Salice, Ester Cois, Felice Tiragallo, Francesco Bachis, Marco Milanese, Marcello Tanca, Giovanni Maciocco, Andrea Meloni, Roberto Sanna, Stefano Ferrando.

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