La Nuova Sardegna

Vicende del mondo di oggi senza le parti noiose

di Alessandro Marongiu
Vicende del mondo di oggi senza le parti noiose

Intrighi e colpi di scena in “La fabbrica delle stelle” di Gaetano Savatteri Una lettura corrosiva dei luoghi comuni del consorzio umano contemporaneo

24 ottobre 2016
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Diceva Alfred Hitchckok: «What is drama but life with the dull bits cut out», ovvero: cos’altro è una rappresentazione (s’intenda qui il termine in un’accezione il più larga possibile) se non la vita senza le parti noiose? Mutando ciò che è da mutare, si può attribuire queste parole a “La fabbrica delle stelle” di Gaetano Savatteri (Sellerio, 304 pagine 14 euro): il quale è una felice rappresentazione del consorzio umano contemporaneo senza, appunto, le parti noiose. Superficialmente si è davanti a un romanzo d’investigazione, con false piste e camuffamenti annessi e connessi: la giovane Gea De Simone, figlia di un riccone, ha la passione per il cinema e s’inventa produttrice di una pellicola improbabile quanto il suo titolo (“Nutellah Dark Park”) e la sua regista (una birmana sparita, forse rapita, chissà dove dopo le riprese); con un codazzo di assistenti e un fidanzato violento, che della pellicola è anche l’attore principale, parte alla volta del Festival del Cinema per una proiezione organizzata per stampa e pubblico in uno di quegli orari e in una di quelle sale che di solito si riservano ai film che nessuno vorrebbe mai realmente vedere.

È qui che Gea trova la morte per mano di un assassino: ed è così che iniziano i guai per Saverio Lamanna, vero protagonista del libro, che dalla originaria Sicilia si era mosso in Laguna con l’incontenibile compagno Peppe Piccionello per proteggere la ragazza dalle frequenti escandescenze dell’amato.

Lamanna, giornalista disoccupato e narratore con seguito discutibile, a causa di un errore ha da poco perso il lavoro di ufficio stampa per un sottosegretario: ha insomma accettato quell’incarico così lontano dalle sue attitudini per puro bisogno finanziario e senza alcuna preparazione, con la conseguenza inevitabile che la sorvegliata è stata uccisa sotto il suo stesso naso. La ricerca del colpevole per Saverio è complicata dalla fidanzata Suleima, che appare e scompare tra i canali, e da un Piccionello a ruota libera che in poche ore, da perditempo di professione, si trasforma in critico d’arte, lancia un’assurda moda tra i vip finendo per fare amicizia con Daniel Radcliffe e Jude Law, e da ultimo si permette anche di rifiutare un invito galante da parte di Gwyneth Paltrow.

Si sarà capito: la trama in sé e per sé è l’elemento meno importante del romanzo; è poco più di un pretesto da cui Savatteri parte per corrodere, a colpi di battute di dialogo e situazioni memorabili, i luoghi comuni della società e del vivere contemporanei: il risultato, a differenza di quanto succede all’improvvisato Lamanna, è perfettamente centrato.

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