La Nuova Sardegna

“X Factor” al veleno La rabbia degli Jarvis: «Contratto capestro»

“X Factor” al veleno La rabbia degli Jarvis: «Contratto capestro»

La band si ritira dalla gara e lancia accuse su Facebook Il ventenne sardo Diego Micheli è stato invece eliminato

22 ottobre 2016
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ROMA. «Una vicenda paradossale». Così Andrea Rosi, presidente di Sony Italia, definisce il «caso» che sta tenendo banco da giovedì sera tra i fan di “X Factor”, quando la band degli Jarvis a sorpresa, a fine puntata e con un posto ormai conquistato nella squadra di Alvaro Soler (andato poi ai Soul System), ha rinunciato alla gara. «Motivi personali», è stata la versione ufficiale data dal conduttore Alessandro Cattelan. «Nessun motivo personale, faremo chiarezza sul perché ci è stato impedito di continuare», hanno scritto i ragazzi in un post su Facebook, poi rimosso. Si parla di un contratto capestro «al buio», per cinque album.

Ma la Sony non ci sta e bolla la polemica come «pura speculazione». «Tutto questo è paradossale – dichiara Rosi –. Da sempre, a tutela della professionalità dello show e dei ragazzi che partecipano, ai 12 concorrenti che approdano ai live, non solo al vincitore, viene chiesto di firmare un contratto con noi. Regole precise e note a tutti, e uguali in tutti i Paesi in cui viene trasmesso X Factor. In 10 anni non si è mai lamentato nessuno. Se qualcuno non vuole firmare è libero di andarsene e i Jarvis semplicemente non hanno voluto sottoscrivere il contratto». Secondo il regolamento previsto da Sony, la “prelazione” sui giovani artisti scade a 45 giorni dalla fine della trasmissione. «Non imprigioniamo nessuno, chi vuole può rinunciare, ma senza strumentalizzazioni». «Assoluta regolarità e trasparenza dello svolgimento della gara, nel pieno rispetto del regolamento», aggiunge Fremantle Media Italia, la società che produce X Factor e detentrice dei diritti sul format. «Tutti coloro che accedono alle audition – aggiunge – sottoscrivono liberamente un impegno a firmare con Fremantle e Sony i contratti previsti dal regolamento come condizione essenziale per la partecipazione alla fase live della gara. Si tratta di contratti utilizzati in tutte le edizioni di X Factor del mondo che garantiscono la piena tutela degli artisti». Ma il Codacons invece sostiene che «lasciano increduli le indiscrezioni su quanto è accaduto al complesso dei Jarvis durante la gara canora di X-Factor» e chiede un'indagine alla Procura e una verifica all'Autorità per le comunicazioni «dei comportamenti che potrebbero essere a danno dei giovani e degli utenti radiotelevisivi per coloro che pagano l’abbonamento alla pay-tv per assistere al talent di Sky».

Non è riuscito invece a entrare nei dodici Diego Micheli, in arte Pink Gijibae, che si è fermato proprio a un passo dal sogno. Vent’anni, di Lanusei, studente di lingue orientali, aveva entusiasmato i giudici nelle prime due selezioni ma gli “Home visit” gli sono stati fatali. Concorrente nella categoria “Under uomini”, aveva come giudice di riferimento Arisa che proprio all’ultimo momento non se l’è sentita di prenderlo nella sua squadra che da giovedì combatterà nell’arena del live show. Lui non l’ha presa male e sui social media ha ringraziato i giudici e tutti quelli che lo hanno supportato fino alla fine.

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