La Nuova Sardegna

Una notte Anni ’70 col magico groove degli Apollo Beat

di Roberto Sanna
Una notte Anni ’70 col magico groove degli Apollo Beat

Successo dell’esibizione del gruppo sassarese in piazza Tola Nel futuro un nuovo album e lo sviluppo della web-serie

25 settembre 2016
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SASSARI. Tempo di groove in piazza Tola. Una delle piazze più belle del centro storico che, salvata dal degrado grazie alle iniziative di alcuni coraggiosi commercianti, è diventata il centro della vita notturna sassarese. E non poteva che essere il palcoscenico perfetto per il ritorno in città dopo due anni degli Apollo Beat, uno dei più interessanti progetti artistici emersi negli ultimi anni a Sassari che in questa estate appena trascorsa ha vissuto un grande momento al Festival del cinema di Taormina, dove ha ricevuto il premio per la web serie poliziesca ambientata nella Sassari degli anni Settanta.

L’occasione è stata creata proprio dai commercianti della piazza, che hanno voluto salutare l’estate creando un evento denominato “Time to beat”. Con gli Apollo Beat che si sono esibiti insieme alla band nuorese Tempi di Cris, formazione di ottima levatura che quest’anno ha vinto il premio Time out all’interno del festival “Time in Jazz” di Berchidda. Gli Apollo Beat (Giuseppe Bulla voce e chitarra, Diego Ganga basso, Gianfranco Foddai tastiere, Diego Moretti percussioni, Salvatore Coinu batteria) sono saliti sul palco attorno alle 22,30 (stavolta in formazione allargata a dieci elementi, con alcuni ospiti e una sezione di fiati) e hanno tenuto banco fino a mezzanotte col loro sound particolare, abbinato alle immagini e ai giochi di colore che si fondevano alla musica. Il tutto in perfetto stile Anni Settanta, l’età dell’oro che ha affascinato questo gruppo di trentenni sassaresi: «Ci siamo conoscoiuti e incontrati proprio con la passione per quel decennio - dice Giuseppe Bulla - e chi non era ancora appassionato lo è diventato in poco tempo. Crediamo che sia nato tutto in quegli anni, nella musica e anche nelle arti figurative e nel design, il cinema. E il nostro progetto, che si esplicita in diverse forme, ha come filo conduttore dichiarato quello degli Anni Settanta». A cominciare dagli abiti di scena, con camicie psichedeliche e pantaloni a zampa d’elefante, alle immagini che venivano proiettate nel maxi-schermo, con giochi di luce psichedeliche e spezzoni di film di Bud Spencer (“Piedone a Hong Kong”) e James Bond (quello con Sean Connery). A un certo punto non si capiva più se fossero le immagini a fare da sfondo alla musica o se fossero i brani, ispirati chiaramente alle colonne sonore, ad accompagnare le immagini. Il tutto con una musica funky e soul che in breve tempo ha scaldato il pubblico, conquistato anche dalla parte conclusiva dell’esibizione nella quale sono comparse due coriste e gli Apollo Beat hanno sfoderato alcuni brani cantati che fanno parte dell’evoluzione del loro cammino. «Adesso ci chiudiamo in sala per registrare il nuovo disco che speriamo possa essere pronto nei primi mesi del prossimo anno - dice ancora Bulla -. Parallelamente va avanti anche il lavoro per la web serie. Proviamo a portare avanti tante iniziative anche se non siamo musicisti di professione, ma a queste idee dedichiamo tutto il tempo che i nostri impegni lavorativi ci concede».

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