La Nuova Sardegna

Da oggi al Man l’arte fotografica di Winogrand

NUORO. La grande fotografia ancora una volta al Man. A un anno dal successo della mostra di Vivian Maier, il Museo della Provincia di Nuoro inaugura oggi un nuovo progetto espositivo, in anteprima...

15 luglio 2016
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NUORO. La grande fotografia ancora una volta al Man. A un anno dal successo della mostra di Vivian Maier, il Museo della Provincia di Nuoro inaugura oggi un nuovo progetto espositivo, in anteprima nazionale, dedicato a Garry Winogrand, padre della street photography. La mostra resterà aperta fino al 9 ottobre.

Negli ultimi anni il lavoro di Winogrand (1928-1984) è stato in più occasioni accostato a quello di Vivian Maier. Anche lui, come l'ormai celebre “tata fotografa”, operò nelle strade di New York a partire dai primi anni Sessanta, portando avanti un lavoro capillare e ossessivo di reportage. Winogrand è stato uno dei più importanti cronisti della società americana, oltre che uno dei più celebri fotografi internazionali degli anni Sessanta e Settanta. Il suo sguardo sulle abitudini dei cittadini statunitensi, apparentemente distratto, quasi casuale, spesso ironico, fu influenzato soprattutto dalla fotografia sociale di Robert Frank e Walker Evans. Winogrand individuò negli anonimi abitanti delle città americane il soggetto ideale per dare corpo alla propria visione del mondo, raccontando storie laterali, prive di copione o colpi di scena, catturate sempre in luoghi pubblici: nei parchi, allo zoo, nei centri commerciali, nei musei, negli aeroporti, oppure in occasione di manifestazioni politiche ed eventi sportivi.

La sua tecnica si contraddistingue per l'utilizzo di obiettivi grandangolari. I tanti provini giunti sino a noi dimostrano come Winogrand ricercasse volontariamente la presenza di uno spazio esterno al soggetto, spesso forzando l'inclinazione della macchina fotografica. Com'è stato scritto in più occasioni, sarebbe sbagliato liquidare questi sfondi come elementi secondari, come un "rumore" visivo irrilevante. Secondo l'originale visione di Winogrand, i dettagli esterni, inclusi nella cornice della fotografia, contribuivano invece ad accrescere la forza e il significato del soggetto ritratto.

La mostra, a cura di Lola Garrido, realizzata in collaborazione con diChroma Photography, presenta, per la prima volta in Italia, la collezione completa delle fotografie che, nel 1975, andarono a comporre il celebre volume “Women are Beautiful”, divenuto oggi un oggetto di culto. Immagini istantanee, qui proposte attraverso una serie di stampe originali, che celebrano la figura femminile con uno sguardo autentico, in cui si mescolano ammirazione e ironia, venerazione e sarcasmo.

Un lavoro per molti aspetti controverso, parallelo a quello dei poeti della Beat GeneratioCiò che appare evidente è che non si tratta di una riflessione superficiale sui nuovi concetti di bellezza, ma piuttosto di una descrizione delle conseguenze sociali della controcultura americana.

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