La Nuova Sardegna

Premio Strega, vince Albinati

Il riconoscimento allo scrittore romano per il romanzo “La scuola cattolica”

09 luglio 2016
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ROMA. Tutto secondo pronostico. La settantesima edizione del Premio Strega va a Edoardo Albinati per “La scuola cattolica” (Rizzoli). Quasi milletrecento pagine tra la forma del diario e il flusso della coscienza con riflessioni psicologiche portano il lettore in un’epoca, gli anni Settanta, cercando di capire il tessuto sociale dove è nato il massacro del Circeo, spunto dal quale Albinati è partito. Nel libro lo scrittore romano racconta quello che ha vissuto da ragazzo: il quartiere Trieste e la scuola frequentata dagli stessi autori dell’atroce delitto commesso nel 1975.

Alla finale del Premio Strega, quest’anno ospitata all’Auditorium di Roma, erano arrivati altri quattro libri. Secondo classificato “L’uomo del futuro” (Mondadori) di Eraldo Affinati, dedicato a Don Milani, il prete degli ultimi. Tra luoghi e persone che lo hanno conosciuto, lo scrittore ripercorre la vita di un uomo ribelle ai canoni ecclesiastici. Terzo per numero di voti è arrivato “Se avessero” (Garzanti) di Vittorio Sermonti, un’autobiografia che inizia dal maggio 1945, quando alcuni partigiani cercano nella sua casa di Milano un ufficiale della Repubblica di Sociale. Un episodio che ha segnato lo scrittore. Al quarto posto “Il cinghiale che uccise Liberty Valance “(minimun fax) di Giordano Meacci, che ha per protagonista un cinghiale. L’animale acquista misteriosamente facoltà che trascendono la sua natura, simili agli umani. Troppo per essere del compreso dai suoi simili e troppo bestia per non essere temuto dagli umani. A chiudere la cinquina, “La femmina nuda” (La nave di Teseo) di Elena Stancanelli che traccia un feroce ritratto di una donna che, sebbene realizzata nel mondo del lavoro, sprofonda in un abisso di dolore dopo aver visto fallire il suo rapporto d'amore.

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