La Nuova Sardegna

“Randagi”, il primo film dell’Accademia

di Fabio Canessa
“Randagi”, il primo film dell’Accademia

Un lungometraggio di finzione interamente girato a Sassari

29 giugno 2016
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SASSARI. Non un saggio di fine anno o il solito corto girato con pochi mezzi, ma un vero film. Come quelli che si vanno a vedere al cinema. Un lungometraggio. Il primo prodotto da un’Accademia di Belle Arti in Italia. L’innovativo e ambizioso progetto dell’Accademia Mario Sironi di Sassari è un film di finzione dal titolo “Randagi” che vuole raccontare la storia di un piccolo gruppo di persone che, per varie ragioni, sono costrette dagli eventi a vivere ai margini della società. In particolare l’attenzione si concentra su un’adolescente romena in fuga dal crudele racket della prostituzione, su un trentenne italiano in fuga dal soffocante clima di un lavoro precario e di una famiglia indesiderata, su un senegalese in fuga dalla miseria di un intero Continente, su un manager finito nei guai in fuga dalle forze dell’ordine.

A fornire le anticipazioni è Antonio Bisaccia che da quando è direttore dell’Accademia si è impegnato a dare nuova spinta all’istituzione sassarese, troppo spesso identificata come luogo di formazione riservato soltanto alle arti più classiche come la pittura e la scultura, puntando anche su nuovi linguaggi e alla costante relazione tra le diverse espressioni artistiche. In questo discorso assume un ruolo importante il cinema che racchiude in sé molte arti. «Punto di arrivo di un percorso iniziato già da diversi anni sull’onda delle nuove tecnologie - spiega Bisaccia - l’impegno che l’unica Accademia in Sardegna mette nel costruire relazioni tra la ricerca e la produzione in tutti i linguaggi artistici è ben sintetizzato dalla frequentazione con la settima arte» Il cinema, appunto. Che adesso prova a fare direttamente l’Accademia con un film che come si capisce dalle indicazioni sulla trama mette al centro personaggi che sono accomunati dall’esperienza della fuga. Una storia ambientata a Sassari e girata interamente in città. «Le riprese sono appena finite - racconta il direttore Bisaccia - e ora siamo nella fase di post-produzione. L’idea è mandarlo ai grandi festival e stiamo anche contattando case di distribuzione interessate a sposare questo progetto culturale per portarlo poi nelle sale». Una sfida nuova per un’Accademia di Belle Arti, che l’istituzione intitolata a Mario Sironi affronta con grande entusiasmo e decisione, come si capisce dalle parole del suo direttore: «Siamo fiduciosi di trovare i sostegni necessari - evidenzia Bisaccia - La storia è forte e attualissima, sociale e introspettiva. Siamo certi che appassionerà anche il pubblico».

Intanto per la fase produttiva non sono mancati i mezzi («è girato in 4K Raw con macchina da presa Red Scarlet Dragon») grazie anche a un importante finanziamento regionale. L’aspetto più caratterizzante del progetto, dal nome “Fuori dagli schermi”, è però il diretto coinvolgimento degli studenti, parte attiva di ogni fase della lavorazione. «Ogni fase della produzione di questo film, a partire dalla presceneggiatura - spiega ancora Antonio Bisaccia - risulta seguita dai ragazzi, affiancati dai docenti dell’Accademia e dai professionisti coinvolti. Maestranze locali con diverse esperienze di set».

Un film collettivo dunque, un progetto innovativo che mostra la vitalità dell’Accademia di Belle Arti di Sassari. «Di certo - aggiunge il direttore - è un progetto low budget, ma grazie agli sforzi e ai mezzi tecnici messi a disposizione dall’Accademia abbiamo sfornato un prodotto altamente professionale. Nel caso di questo film le cattedre coinvolte sono quelle di regia, tecniche dei nuovi media integrati, scenografia, costume per lo spettacolo, fotografia. E ci tengo a sottolineare che non si tratta di un "saggio" di fine anno, ma di un vero film fatto da professionisti con la collaborazione degli studenti».

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