La Nuova Sardegna

sassari

Applausi per l’OJS che suona Hendrix

di Paolo Curreli
Applausi per l’OJS che suona Hendrix

L’Orchestra Jazz della Sardegna diretta da Corvini chiude JazzOp

24 giugno 2016
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SASSARI. Un’orchestra e una Fender: OJS Plays the Music of JimiHendrix. Il riuscito progetto del trombonista e compositore Mario Corvini con l’Orchestra Jazz della Sardegna ha chiuso l’altra sera la rassegna JazzOp a Sassari. Piazza Santa Caterina stracolma ha accolto con applausi e boati di approvazione gli assolo dello strepitoso Antonio Pitzoi e della sua “Fender style” costruita a Osilo dal liutaio Vanni Fonsa. La mise multicolore del solista dell’OJS si è stagliata sulle divise nere degli orchestrali come la chioma argentea di Peppe Dettori, che ha confermato le sue doti interpretative scoprendo anche i nuovi colori delle sperimentazioni vocali che sta percorrendo.

Ma l’orchestra nel lavoro di Corvini non era certo sullo sfondo o il solito tappeto di violini che le case discografiche aggiungevano, nei ’60 e ’70, alla musica nera per renderla più appetibile ai bianchi. L’OJS ha reso omaggio al genio di Hendrix esplorando e ricomponendo la sua musica. Non si è persa la forza dirompente del sound del chitarrista di Seattle e le atmosfere elettriche che hanno percorso il pianeta (e non solo a livello musicale) in quegli anni. Pitzoi ha restituito tutti i virtuosismi e la dura espressività di Hendrix. Nel contempo è venuta fuori più chiara e limpida l’ossatura blues e lo sguardo sulle nuove istanze musicali che il musicista aveva colto nella sua breve carriera. Le sezioni di fiati e i loro assolo, la ricchissima base ritmica di batteria e percussioni hanno fatto ripensare a quell incontro epocale che non si è mai realizzato: Jimmy Hendrix e Miles Davis, rock e jazz come era già nei programmi del trombettista e che la fine improvvisa del chitarrista ha reso solo un’ipotesi difficilmente immaginabile.

Il programma ha spaziato tra classici hendrixiani come “Angel”, “Crosstown Traffic”, “Castles Made Of Sand”, “Little Wing”, a suo tempo splendidamente riarrangiata da Gil Evans. Applausi dal numeroso e variegato pubblico sassarese – perché il genio di Hendrix è un classico che affascina tante generazioni – la piazza raccolta al centro di Sassari è apparsa più adatta del parco di Monserrato in cui si sono svolte le precedenti edizioni. L’orchestra sassarese si è confermata un laboratorio fertile di produzioni originali.

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