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Disastro Torres ora serve un miracolo

Disastro Torres ora serve un miracolo

Anche il Flamina passa al Vanni Sanna, salvezza addio?

24 aprile 2017
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SASSARI. La matematica regala ancora qualche speranza alla Torres ma il campo racconta un’altra storia. I rossoblù dovevano vincere contro il Flaminia nella penultima gara interna della stagione per cercare di superare il Muravera e conquistare l’ultimo posto valido per il playout. Sapevano che i laziali non avrebbero fatto regali e che non sarebbe stato facile mettere le mani sui tre punti. Avevano messo nel conto di dover sputare l’anima ma nel momento di passare dalle parole ai fatti si sono smarriti sotto il sole del Vanni Sanna, schiacciati da una realtà che in queste ultime settimane è apparsa in tutta la sua gravità: la Torres è poca cosa e la classifica rispecchia i valori di una squadra che è stata aggiustata in corsa ma che ha limiti tecnici e caratteriali evidenti.

Perfino il Flamina, formazione che non ha più nulla da chiedere da chiedere al campionato e che è arrivata a Sassari scarica di responsabilità e con la testa libera, è riuscita a prendersi i tre punti, con un gol su rigore in apertura di gara e 60’ minuti in trincea. I sassaresi possono recriminare per un arbitraggio non impeccabile, per due traverse centrate da Marcangeli e Sene Pape e per un paio di occasioni che avrebbero meritato miglior fortuna, ma alla fine possono solo fare mea culpa.

La gara è stata giocata con ritmi da dopolavoro, senza quella cattiveria agonistica che Misiti predica da settimane e con una leggerezza in zona gol a dir poco disarmante. La Torres non ha giocato male ma non mai dato l’impressione di poter riacciuffare il pareggio nè, tantomeno, di poter mettere la freccia e ribaltare il risultato.

Misiti ha abbandonato il 4-3-3 per rinforzare il centrocampo affidando a Frau il compito di affiancare Mucili in attacco. Fideli e Florencianez si sono seduti in panchina per lasciare spazio a Marcangeli sulla corsia di destra e Sene Pape a sinistra. Per il resto formazione scontata con Pinna tra i pali, Casu e Andriolo esterni di difesa e Zavatto-Faye coppia centrale. In mediana hanno giocato Bisogno e Mannoni. Il Flaminia ha risposto con una difesa a tre, quattro centrocampisti e due esterni, Amico e Battaioto, a sostegno della punta centrale Delgado. Al via la Torres parte forte e crea due buone occasioni con Marcangeli che centra la traversa con un tiro cross dopo una bella discesa sulla corsia di destra e con Frau che riesce a servire una palla deliziosa a Mucili. La deviazione del centravanti è lenta e prevedibile. La risposta dei laziali è invece velenosa. Delgado scappa in contropiede e si procura un angolo. Faye cintura un avversario e viene richiamato dal signor Catastini. Insiste e l’arbitro non può che indicare il dischetto. Dagli undici metri Delgado non fa sconti e porta in vantaggio gli ospiti.

La reazione della Torres si esaurisce in un tentativo di Mucili strattonato al momento della conclusione e in un tiro da lontano di Sene Pape che si stampa sulla traversa. Al ritorno in campo dopo l’intervallo Misiti prova a mescolare le carte buttando in campo Fideli e Casu per Frau e Sene Pape, ma la musica non cambia. I rossoblù creano un paio di occasioni con Frau, un attimo prima della sostituzione, e con Solinas, appena entrato in campo. Ma il Flaminia si difende con ordine, rinforza il reparto arretrato e non si fa scrupoli, quando, serve, di sparare il pallone in tribuna.

Il finale si trasforma in una sofferenza per i fedelissimi della Curva Nord (encomiabili nel sostenere la squadra) e per la panchina rossoblù. Al 36’ Solinas alza sulla traversa un pallone che chiedeva solo di essere accompagnato in rete e al 40’ Faye conclude una mischia nell’area ospite spedendo sul fondo a due metri dalla porta. Nel recupero si gioca solo in una metà campo ma il risultato non cambia. Il Flaminia si porta a casa i tre punti e, forse, le ultime speranze della Torres di agguantare un posto nei playout. La matematica regala ancora un filo di speranza e la società ha già fatto sapere che non lascerà nulla di intentato per salvare la stagione. Servirà un miracolo, ma bisogna provarci.

Antonio Ledà

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