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Sau, bomber da tre mesi all’asciutto

di Roberto Muretto
Sau, bomber da tre mesi all’asciutto

L’attaccante del Cagliari scalpita: «Il gol mi manca e spero di sbloccarmi presto, magari già domenica col Palermo»

27 marzo 2017
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CAGLIARI. Il gol gli manca. Cerca di non pensarci ma per un bomber è troppo importante. «Spero di sbloccarmi presto, nelle ultime partite ci sono andato vicino più volte». Marco Sau guarda avanti. L’attaccante del Cagliari è sereno. La quaterna realizzata nell’amichevole col Sorso è un bel segnale in vista della gara col Palermo. «È stato un buon allenamento - spiega Sau -, abbiamo giocato davanti a una bella e calorosa cornice di pubblico. Siamo stati accolti benissimo. Ammetto che mentalmente non segnare un po’ mi pesa e soffro questa situazione. In generale sono sereno, so che nel calcio momenti così capitano».

Marco Sau ha modificato la sua posizione in campo. Per esigenze tattiche si è allontato dalla porta. «È cambiato il modulo - sottolinea - e di conseguenza devo fare un lavoro diverso. Ma non c’è problema, ho dato la totale disponibilità al mister. L’importante è dare un contributo per il bene della squadra». L’attaccante è uno dei giocatori più sostituiti della serie A. «La prendo con filosofia - la sua risposta - e non credo esista un solo calciatore felice di lasciare il campo a gara in corso. Non sono ipocrita, un po’ di fastidio lo provo. Le scelte le fa il mister, io ho il dovere di rispettarle».

Davanti Rastelli ha tante opzioni e col modulo con una sola punta gli spazi sono meno per tutti. «La concorrenza fa bene e stimola - dice Sau -, è scontato e normale che io voglio giocare sempre. Ma la stessa cosa vale per i compagni».

Domenica prossima la trasferta di Palermo, contro un avversario con l’acqua alla gola, che ha un solo risultato per sperare ancora nella salvezza. «È una partita difficile e molto più importante per loro che per noi. Troveremo un ambiente molto caldo e una squadra che giocherà col coltello tra i denti. Il Cagliari farà altrettanto per mettersi ancora di più al sicuro».

Sulla panchina dei siciliani ci sarà Diego Lopez . il cui vice è Michele Fini. Due ex rossoblù doc, giocatori che hanno scritto pagine importanti della storia del Cagliari. «Diego è stato un grande calciatore e anche mio allenatore - sottolinea sorridendo l’attaccante rossoblù -. Ora lavora per il Palermo e vorrà batterci. Io lo saluterò calorosamente e lo stesso farò con Fini, ma una volta cominciata la partita i sentimenti lasceranno spazio all’agonismo. Spero di dargli un dipiacere se ne avrò la possibilità».

Il futuro di Marco Sau è il Cagliari. Non lo dirà mai, ma il suo obiettivo è chiudere la carriera con il rossoblù addosso. Infatti quasi si meraviglia che gli venga fatta la domanda. «Non ci sono motivi per vedermi con una maglietta di diverso colore addosso».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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