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Pasquini deluso: «Decisivi gli ultimi 5’ del secondo quarto»

dall’inviato
Pasquini deluso: «Decisivi gli ultimi 5’ del secondo quarto»

Il coach non cerca scuse legate agli impegni ravvicinati «Siamo usciti dal nostro sistema di gioco troppo presto»

27 febbraio 2017
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PESARO. «Gli ultimi 5 minuti del secondo quarto sono quelli che hanno fatto la partita, abbiamo completamente sbagliato i ritmi delle esecuzioni e ci siamo scoperti sulla loro transizione». Federico Pasquini prova ad analizzare la sconfitta di ieri all’Adriatic Arena senza tirare in ballo gli ultimi impegni, ma il match di ieri non può essere decontestualizzato.

«Dovevamo essere più duri mentalmente – dice il coach del Banco di Sardegna –. È vero che si trattava della quinta partita in trasferta in nove giorni, ma non devo e non posso dare alibi alla mia squadra. È stata una partita che si era messa bene, perché l’approccio è stato tutto a nostro favore. Sul 10-28 però non siamo stati capaci di fare le giocate che li avrebbero stesi definitivamente, così si sono rivitalizzati. Devo fare i complimenti a Pesaro, che non ha mai mollato. Nel secondo quarto hanno fatto valere la loro aggressività e ci hanno messo in difficoltà. Alla fine il match si è deciso nei dettagli, è stato molto bravo Thornton, che ha fatto tante cose e segnato una tripla fondamentale verso la fine, mentre noi siamo stati un po’ ingenui, siamo andati a giocarcela nel loro territorio anziché restare nel nostro, come nel primo quarto».

«Mi aspettavo molto da Pesaro – prosegue Pasquini –, quando giochi queste gare in casa, che hanno peso per la classifica, loro sono in grado di dare tanto. Al nostro presunto calo fisiologico non voglio pensare, al di là delle trasferte dobbiamo essere più maturi per seguire i nostri ritmi e il nostro piano partita. Pesaro in casa ha la capacità di stare sempre dentro la partita: è una squadra viva, presente, che se la gioca con tutti. Temevo molto questa partita anche perché è una squadra arcigna, estremamente aggressiva».

Il tecnico ferrarese dribbla con un no comment le domande a proposito del livello infimo dell’arbitraggio («faccio fatica a rispondere, non devo dare alibi alla mia squadra e devo pensare ad aspetti diversi»), poi parla del nuovo acquisto David Lighty, che ieri ha seguito la gara da bordo campo insieme a Olaseni. «Il nostro sistema di squadra in questo momento è la cosa è più importante. Lighty – conclude Pasquini – ha fatto appena un allenamento e mezzo e ancora non sa neppure come si chiamano i compagni. Abbiamo tutto il tempo che serve per inserirlo».

A.Si.

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