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Tifosi sardi in festa nella “palestrina” di Nymburk

Facce sarde. Serafino, sassarese di Latte Dolce, da due anni in Repubblica Ceca, sciarpa biancoblù al collo e Nikola, la compagna ceca, al suo fianco che condivide il suo entusiasmo. Matteo e Nicola,...

22 febbraio 2017
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Facce sarde. Serafino, sassarese di Latte Dolce, da due anni in Repubblica Ceca, sciarpa biancoblù al collo e Nikola, la compagna ceca, al suo fianco che condivide il suo entusiasmo. Matteo e Nicola, entrambi sulla ventina, per arrivare a Nymburk hanno viaggiato per un giorno intero: il primo è di Sassari e studia a Karlsruhe, in Germania; il secondo è di Iglesias e studia in Polonia a Wroklaw. Insieme ad altri 15 sardi hanno perso anni di vita ma sono andati via con un sorriso grande così.

La controrimonta. Esattamente tre anni fa, nel febbrario 2014, la Dinamo aveva messo a segno un’altra grande impresa in coppa. Dopo aver perso di 11 (83-72) in Germania, i biancoblù di Meo Sacchetti riuscirono a ribaltare tutto nel match giocato al palazzetto, finito 102-84 con l’ultimo quarto forse più travolgente mai giocato dalla Dinamo a questi livelli. Ma anche gli ultimi 2 minuti di Nymburk si candidano a passare alla storia.

Benvenuti alla Gil. Poco più di un migliaio di posti, una banda con tamburi e trombe dietro un canestro, tifo tiepido tendente al gelido. «Questo palazzetto sembra la vecchia Gil», ha commentato qualcuno. Il vero mistero è come il Cez ne abbia fatto un fortino inespugnabile.

Bowling. In hotel Stefano Sardara e Gianmario Dettori hanno passato il tempo a giocare a bowling. Perdendo sia col fisioterapista Andrea Giordo che con il preparatore Matteo Boccolini. (a.si.)

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