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La rabbia di JP10: «Cagliari eccomi»

di Mario Frongia
La rabbia di JP10: «Cagliari eccomi»

Joao Pedro prova a raddrizzare una stagione non troppo fortunata: «Non vedo l’ora di dare una mano anche in zona gol»

15 febbraio 2017
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CAGLIARI. Il giaguaro di Ipatinga è tornato. E ha dentro la rabbia giusta per dare una zampata ai doriani. «Non vedo l'ora di giocare. Il campo mi manca da morire, in queste tre settimane ho lavorato duramente. Le partite con la Primavera mi hanno aiutato a sentire i ritmi di gioco. Ma la squalifica presa a Roma è stata ingiusta». João Pedro Geraldino dos Santos Galvão, maglia 10 alla Pelé («Grandissimo, come Zico»), mette le cose in chiaro: «Domenica a Genova serve la partita perfetta. Il presidente chiede motivazioni vincenti? Lo accontenteremo. Ma anche quando abbiamo perso, abbiamo sempre avuto l'atteggiamento giusto e remato tutti per la squadra».

Parla da veterano, JP10. Ma ha esordito in A da ragazzino, nel gennaio 2011 e proprio contro il Cagliari. Classe '92, la storia del trequartista rossoblù si apre a Palermo: «Zamparini disse che mi aveva preso, aveva firmato un quinquennale ma non sapeva neppure chi fossi. Però mi ha aiutato molto. Ha i suoi momenti, basta saperlo prendere. Lopez? Diego è bravo, farà grandi cose».

Amante del mare («Ora il tempo non ci aiuta, con mia moglie Alessandra e mio figlio Andrea Felipe giriamo in centro, Castello e Marina»), Joao Pedro manca dal 22 gennaio: "rosso" diretto all'Olimpico. «Le tre giornate dopo lo stop per la frattura, sono state una mazzata. Era un'azione tranquilla, su Strootman sono arrivato in ritardo, si vede in tv che lo dico all'arbitro Guida: non mi ha mai risposto. Mi sono scusato con tutti, non è servito a niente».

La Samp: 2-1 all'andata con un suo gol. Buon segno?

«Sì. Mi aspetto una partita simile, intensa, loro giocano un buon calcio, pressano, non danno riferimenti, noi pure. La stiamo preparando bene. Ma dobbiamo stare attenti,hanno Muriel e Quagliarella che ti possono sempre punire. Come domenica scorsa ha fatto Higuain in mezzo metro».

Un “vizio” dei campioni.

«Il Cagliari ha giocato con personalità e alla pari della Juve che vincerà il suo sesto scudetto di fila: Napoli e Roma si avvicineranno ma non solo dello stesso livello».

Joao, il presidente Giulini vuole il decimo posto.

«Possiamo farcela. Siamo una neopromossa, con metà rosa nuova, decimata dagli infortuni. In molte partite, anche quelle con tanti gol presi, ci hanno condannato gli episodi. Adesso, il gruppo si ricompone, l'approccio e il morale è diverso. Tifosi e società stiano tranquilli»

Ma in coda è già tutto fatto?

«Mancano troppe giornate. Noi non molliamo e non ci fidiamo. Adesso ci aspettano Samp, Crotone, Inter e Fiorentina. Sono tutte partite sono molto dure. Abbiamo 27 punti, meglio non sbagliare niente».

Rafael rinnova il contrato. Un bel colpo per la tribù carioca.

«Portiere straordinario ed esperto, sta facendo bene. La scelta societaria è giusta e meritata».

Pronto a giocare da trequartista dietro Borriello e Sau?

«Non vedo l'ora. Voglio aiutare la squadra a vincere e so di poterlo farle».

È tornato Ibarbo. Qual è l'in bocca al lupo?

«Ragazzo d'oro, ha un'allegria contagiosa, tiene su la squadra. Ha anche tanta qualità. Victor sarà un rinforzo prezioso».

Finora, otto partite e due gol. Si è un obiettivo per quest’anno?

«Nel Cagliari ho segnato 5 gol in 29 gare in A, poi 13 reti in 38 in B. Adesso, chiedo solo salute e continuità. Mi farò valere. Anche in zona gol».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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