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Champions League, la Dinamo va alla ricerca di un riscatto immediato

Champions League, la Dinamo va alla ricerca di un riscatto immediato

Savanovic e compagni tornano in campo a poco più di 48 ore dal ko con Avellino. Al palazzetto nuovo match delicato con i tedeschi del Mhp Riesen

22 novembre 2016
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SASSARI. La medicina invocata da tutti gli allenatori, quella del campo, da assumere a intervalli regolari e senza stare troppo a pensarci su. Stasera alle 20,30 per la Dinamo è in programma un “richiamo” della terapia che il gruppo allenato da Federico Pasquini sta seguendo senza sosta. A 56 ore dalla sfida di campionato contro la Sidigas Avellino, i biancoblù si rituffano nella Champions League ospitando l’Mhp Riesen Ludwigsburg. La formazione tedesca è al momento sesta nella Bundesliga, guidata a punteggio pieno dal Brose Bamberg di coach Trinchieri, con un bilancio di 6 vittorie e 5 sconfitte. In Champions è invece un gradino avanti alla Dinamo, con 3 vittorie e due sconfitte, ma con un ruolino di marcia che non lascia affatto tranquilli: i gialloneri di coach Patrick hanno infatti perso di un soffio le prime due gare (-1 con il Partizan, -2 con lo Stelmet Zielona Gora, ma poi hanno conquistato tre vittorie di fila, decisamente convincenti: +43 contro lo Szolnoki Olaj, +18 a Charleroi, +5 nella faccia a faccia con l’Aek Atene della scorsa settimana.

Dusko Savanovic e compagni arrivano a questo appuntamento con le gambe pesanti per i tanti impegni ravvicinati ma soprattutto con il morale sotto i tacchi dopo quattro sconfitte consecutive: dalla vittoria di Pistoia in poi, il Bancodi Sardegna ha infatti collezionato ko in serie con Aek Atene, Ea7 Armani Milano, Besiktas Istanbul e Sidigas Avellino. Non una situazione facile, ma la squadra sassarese proviene da tre partite vere, nelle quali ha giocato le proprie carte sino alla linea del traguardo.

«Inutile negarlo – ha detto ieri Pasquini – ci è venuta un po’ la scimmia degli ultimi minuti, ma dobbiamo superare questo momento».

Obbligatorio presentarsi in campo con l’intensità giusta, sin dalla palla a due, cercando di ripartire dalle ottime cose fatte nel secondo quarto della sfida contro gli irpini di Pino Sacripanti: difesa tosta e ben coordinata, attacco fluido e con le idee chiare. Tutto il contrario di quanto visto in altre fasi della gara, quando la bravura di Ragland ad attaccare il ferro e gli scarichi su Randolph e Thomas hanno fatto a fette la difesa della Dinamo. Che a quel punto ha perso anche ritmo e lucidità in fase ovvensiva, affidandosi quasi sempre a spunti estemporanei da parte dei singoli. Inutile dire che ancora una volta saranno sotto osservazione le prestazioni degli esterni titolari biancoblù, Johnson Odom, Lacey e Carter. È chiaro che servirà il massimo anche dagli altri, ma senza un apporto concreto e sostanzioso da parte dei tre americani la Dinamo può fare poca strada. (a.si.)

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