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La Dinamo “europea” pensa in grande

di Andrea Sini
La Dinamo “europea” pensa in grande

Il successo contro Zielona Gora cancella i vecchi fantasmi e dà grande fiducia al gruppo allenato da coach Pasquini

20 ottobre 2016
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SASSARI. Un anno fa galeotto fu l’esordio in Eurolega, a Istanbul: una partita già vinta e poi regalata all’avversario, il ricchissimo Darussafaka Dogus. Secondo molti, quella sconfitta immeritata condizionò l’intera stagione della Dinamo, innescando una serie infinita di mal di pancia, colpi di sfortuna e disastri di varia natura. Un anno più tardi, in contesti diversi, con scenari diversi e (molti) differenti i protagonisti, il Banco di Sardegna si è levato la prima “scimmia” della stagione. La vittoria nella prima partita della Champions League, contro i polacchi dello Stelmet Zielona Gora ha scacciato qualche fantasma che aleggiava sul palazzetto e dato un’ulteriore carica ai ragazzi di Federico Pasquini.

Sorrisi e certezze. La Champions organizzata dalla Fiba non vale mezza scarpa dell’Eurolega, è vero, ma il girone in cui è finita la squadra di Pasquini è il più forte che potesse capitare e le partite di alto livello non mancheranno. Del successo di martedì notte vale la sostanza, ovvero i due punti, che daranno molto in termini di classifica e di autostima. Ma il modo in cui è stato ottenuto non è affatto secondario: un match di difficile lettura, con tanti alti e bassi e con un ultimo quarto senza esclusione di colpi. Si è vinto, con merito, ma mollando solo leggermente la presa nei secondi finali sarebbe potuta arrivare un’altra di “quelle” sconfitte. La squadra dell’anno scorso, nata male e comunque sfortunata da morire, con metà della “garra” di quest’anno avrebbe vinto parecchie partite in più. E invece questo era esattamente il tipo di partite che finivano regolarmente male.

Nuove soluzioni. Nella seconda parte della gara Federico Pasquini e i suoi assistenti hanno scommesso sulla zona. Anzi, sulla difesa 2-3 si sono giocati quasi tutto, in un momento in cui i polacchi stavano arrivando al ferro con estrema facilità, trovando ulteriore linfa grazie alla serie infinita di secondi tiri concessi dalla Dinamo (Zielona Gora all’intervallo aveva già tirato giù 11 rimbalzi offensivi). Questo tipo di soluzione non era ancora stata utilizzata nelle tre precedenti gare ufficiali giocate dai sassaresi. Ma la flessibilità, al di là del fatto che la zona abbia funzionato, e anche piuttosto bene, è un’ulteriore dote del nuovo gruppo. E anche l’esempio di Johnson Odom schierato come ala piccola in tutto l’ultimo quarto, con Stipcevic e Lacey a condurre il gioco, dimostra come ci siano vaste praterie da esplosare a livello tecnico.

Da migliorare. Questo non significa che tutto stia andando alla perfezione, ci mancherebbe. Niente è perfetto è tutto è perfettibile. Ma i movimenti corali per tagliare fuori gli avversari a rimbalzo vanno certamente curati meglio. Così come è un vero peccato vedere Josh Carter, un eccellente tiratore che non ha nel suo arco molte altre soluzioni, restare per lunghi minuti fuori dal gioco, in attesa di uno scarico buono per fare fuoco dai 6,75.

Brian superstar. Sacchetti è stato votato dai tifosi nel quintetto ideale della terza giornata di serie A. L’ala di Moncalieri, in forma smagliante anche martedì in Champions, contro Brescia aveva sfiorato una storica “tripla doppia”, con 8 assist, 9 rimbalzi e 7 punti. Con lui Bruno Fitipaldo (Orlandina), Amedeo Della Valle (Regigo Emilia), Milan Macvan (Milano) e DJ White (Torino).

Verso Cantù. Domenica alle 20,45 la Dinamo scenderà in campo a Cantù, contro una squadra che è ancora tutta da decifrare. Dalla Brianza i biancoblù voleranno direttamente verso Budapest: mercoledì è in programma la seconda gara di coppa, a Szolnok.

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