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«Gara complicata ma sappiamo come risolverla»

di Mario Frongia
«Gara complicata ma sappiamo come risolverla»

Massimo Rastelli archivia la Juventus e guarda avanti «Storari? Spero che il capitano riceva tanti applausi»

26 settembre 2016
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CAGLIARI. La Samp? «Partita complicata, giocano a specchio e dal centrocampo in su hanno buone individualità. Dovremo essere bravi a interpretare con attenzione la gara». Massimo Rastelli la prende larga. I doriani sono affamati per i tre ko di fila. Ma il Cagliari non può permettersi sconti. Anzi, Sau e soci hanno nel mirino il bersaglio grosso: 3 punti e via. Intanto, umiltà e lavoro.

Il tecnico riparte dal poker con la Juve. «Le critiche fanno parte del gioco, ci sono abituato ma alcune non le capisco. Qualcuno scorda che siamo arrivati in casa di una squadra che ha messo cinque uomini freschi, Higuain, Dani Alves, Lemina, Hernanes e Rugani. La Juventus è costruita per vincere il sesto scudetto e giungere alla finale di Champions. Noi abbiamo cambiato - dice l'allenatore rossoblù - Barella e Di Gennaro, dopo il 3-0 all'Atalanta con un dispendio fisico e mentale immenso».

Qual è la lezione?

«In A fisico e muscoli fanno la differenza: prima devi reggere agonisticamente, poi te la giochi con tattica e tecnica. A Palermo, contro una squadra fresca, la Juventus ha sofferto e vinto con un autogol. Abbiamo preso tre reti in 35' su due palle inattive e il 2-0 perdendo palla in uscita. Ci hanno sovrastato, è stato difficile fare due passaggi di fila. Abbiamo giocato male e quando va così è meglio perdere: quando facciamo bene voglio i punti».

Juve in archivio, Samp da battere. Ci sono dubbi?

«No. Borriello, Sau e Joao Pedro stanno bene. Recuperiamo Isla, pedina fondamentale, a Torino il giocatore cileno ci è mancato per carisma, tecnica, sostanza».

Come si espellono le tossine dello Juventus Stadium?

«Con personalità. Sau e Borriello hanno fatto un tempo, Padoin è un combattente. Joao Pedro a Torino ha pagato la prova super con l'Atalanta ed è uscito dopo 45'. A centrocampo ho qualche alternativa. A Bologna ho già provato Di Gennaro laterale e Tachtsidis, che viene da sette mesi di stop, di fronte alla difesa. Vedremo, ho ancora un po’ di tempo per pensarci».

Che partita si aspetta questa sera?

«Ci sarà poco spazio e poco tempo per ragionare, ma abbiamo lavorato su una strategia di gioco per andare a pizzicarli. Dobbiamo essere veloci nella circolazione della palla. Poi, serve carattere e personalità. E sarà basilare avere al fianco il pubblico come con Roma e Atalanta: per i ragazzi il tifo è miscela vincente».

Il capitano Marco Storari, pretestuosamente contestato da una minoranza di ultrà. Qual è la posizione?

«Spero sia un episodio chiuso. Marco non è contento ma è tranquillo: è il nostro capitano, la stragrande maggioranza dei tifosi sardi gli è riconoscente. Giocatori, dirigenti e allenatori passano. Il Cagliari no. Il gruppo è coeso, nulla è stato minato. Pensiamo tutti al bene del club e a fare punti per la salvezza. Mi piacerebbe sentire tanti applausi collettivi per Storari».

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