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Sorrisi e speranze della nuova Dinamo

di Andrea Sini
Sorrisi e speranze della nuova Dinamo

Ieri a Olbia il “Welcome day”, la preparazione prosegue

27 agosto 2016
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INVIATO A OLBIA. Sorrisi a bordo piscina, sudore in palestra, con l’“obiettivo chimica” come priorità e una base fatta di voglia di emergere e aggressività. Il comandante Federico Pasquini issa le vele della nuova Dinamo, che ieri è stata presentata ai media nell’ormai tradizionale “Welcome day” del Geovillage. Sveglia prestissimo e allenamento mattutino anticipato alle 8,30, per i giganti biancoblù, che alle 11 in punto si sono fatti trovare pronti all’appuntamento con microfoni, taccuini e obiettivi.

«La priorità è diventare una squadra vera il prima possibile», dice Pasquini, che quest’anno ricoprirà il doppio ruolo di allenatore e general manager della squadra sassarese. Dopo meno di una settimana di lavoro, il gruppo sembra avere già preso una certa forma e le parole dei singoli, nuovi o veterani, anche nelle chiacchierate a taccuini chiusi, paiono davvero confermare certe sensazioni.

«Con otto giocatori nuovi nel roster le variabili sono tante – conferma il tecnico ferrarese –, dobbiamo ancora lavorare per raggiungere la chimica che serve per ottenere il massimo da un gruppo. L’obiettivo è proprio quello di avere un’identità chiara sia in attacco che in difesa, bisogna lavorare nei dettagli sulle situazioni che possono aiutare a dare il cento per cento».

Il livello di intensità visto in questi sei giorni di allenamenti la dice lunga sull’impostazione che lo staff tecnico (di cui fanno parte anche Giacomo Baioni e il confermato Paolo Citrini) sta dando alla Dinamo edizione 2016-’17. «L’aggressività è alla base di tutto – dice Pasquini –, devi essere aggressivo mentalmente anche in attacco, altrimenti fai fatica a diventare una buona squadra. Sono abbastanza fissato su questo, credo che sia l’unica via per crescere come squadra ed esprimersi al top delle possibilità».

I nomi dei giocatori biancoblù vengono scanditi dalla responsabile della comunicazione, Angela Recino, che snocciola dati e curiosità su ogni elemento (compresi i soprannomi), mentre i turisti ospiti del resort olbiese abbandonano per qualche istante la tintarella in piscina per vedere da vicino i giganti griffati Dinamo. Poche parole e molta voglia di fare, con equilibri ancora da costruire e meccanismi da oliare. «Il mio ruolo? – dice con il sorriso Brian Sacchetti – chiedetelo direttamente al coach, io pur di giocare farei qualsiasi cosa». E Pasquini, seduto accanto, sorride sornione.

«Dobbiamo ragionare sempre su obiettivi massimali – riprende il tecnico biancoblù –, è scontato che con otto giocatori nuovi il contesto che si crea vada oltre le individualità. Sono molto contento dei singoli, per il modo in cui stanno affrontando l’avvio della nuova stagione, ma ora bisogna concentrarsi sul gruppo».

Sono attualmente tredici i giocatori che stanno lavorando in Gallura, compreso il “rinforzo” Ryan Martin e i baby Pompianu e Casula. Il play Rok Stipcevic arriverà oggi dalla Croazia, dove ha trascorso pochissimi giorni di ferie dopo le Olimpiadi, mentre il centro Gabe Olaseni non sarà disponibile prima di metà settembre.

E mentre la società annuncia che il “vuoto” creatosi con l’inserimento diretto nella fase a gironi di Champions league verrà colmato con due amichevoli, in programma il 23 e 24 settembre fuori dalla Sardegna, si può già iniziare a fare qualche previsione sulla scala dei valori della prossima serie A. «Milano al momento fa un altro sport – dice Federico Pasquini –, ma ci sono altre squadre interessanti. Reggio Emilia ha la possibilità di partire con un roster definito negli anni e questo può essere un vantaggio. Poi vedo altre squadre interessanti come Varese e Brindisi, ma molti club hanno cambiato tanto e quindi bisogna vedere che equilibri andranno a crearsi. Noi? Io per il momento sono contento, come ho già detto in questi giorni è presto per dare un giudizio definitivo ma l’approccio è stato davvero positivo».

@andreasini78

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