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SU, CORAGGIO NEL CASO POI C’È LA GERMANIA

Fra noi e loro non è mai un incrocio semplice. Loro, gli spagnoli ultimamente quasi invincibili (quelli del Triplete Europeo-Mondiale-Europeo fra il 2008 e il 2012), hanno preso lo slancio proprio...

27 giugno 2016
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Fra noi e loro non è mai un incrocio semplice. Loro, gli spagnoli ultimamente quasi invincibili (quelli del Triplete Europeo-Mondiale-Europeo fra il 2008 e il 2012), hanno preso lo slancio proprio contro gli azzurri a Euro 2008, in un quarto di finale chiuso ai rigori. Quel giorno a Vienna, e solo dal dischetto, riuscirono a sfatare quella che loro chiamavano maledizione di San Cuartos, che li vedeva sempre nelle vesti di grande incompiuta: bravini sì ma quando conta pronti a sgonfiarsi. La partita di oggi è la finale di quattro anni fa, un incontro pieno di fascino che lascerà molti feriti nel campo dei battuti. Perché sarà devastante uscire agli ottavi in questo Europeo extra-large dove a ridere è spesso chi non merita, dove diventa decisivo perfino un pippone come il portoghese Quaresma.

Prepariamoci dunque a un doppio scenario, alla beatificazione degli eroi di Parigi o all’infinita scia di polemiche con le giravolte di chi paragonava Eder a Roberto Baggio ed è già pronto a sparger quattro in pagella come se non ci fosse un domani.

In realtà, comunque vada, oltre a dare un giudizio sereno sulla partita, bisognerà prendere atto che in un torneo a eliminazione diretta il confine fra un trionfo e una disfatta è molto spesso sottile. E, al tempo stesso, che da uno scontro fra noi e loro chi ne esce bene di solito fa sempre molta strada, come ad esempio gli azzurri del Mondiale 1994. Stavolta come non mai avremmo bisogno noi dell’aiuto di San Cuartos: sì, perché nel caso ci sarebbe la Germania.

@s__tamburini

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