GLI ALTRI DICONO CHE SIAMO I SOLITI BUON SEGNO
Due gol, una notte magica e nella nostra testa «siamo una squadra fortissimi, fatta di gente fantastici», mentre all’estero siamo diventati improvvisamente «I tre bastardi», come titola in Francia...
Due gol, una notte magica e nella nostra testa «siamo una squadra fortissimi, fatta di gente fantastici», mentre all’estero siamo diventati improvvisamente «I tre bastardi», come titola in Francia . So Foot. Che sarà anche un omaggio a Quentin Tarantino e al gioco concreto della Nazionale che rimbalza nella metà campo avversaria partendo dalla muraglia eretta da Barzagli, Bonucci e Chiellini, ma riconduce l’analisi del primo atto azzurro allo stereotipo del calcio italiano, catenacciaro e fastidioso, da vedere e affrontare.
Insomma, siamo tornati ad essere quelli da evitare: dall’Inghilterra, dove si chiedono come «la squadra peggiore degli ultimi 50 anni» possa aver superato la golden generation del Belgio, alla Spagna che potrebbe anche incrociare la squadra di Conte già negli ottavi: «Italia siempre será Italia», hanno scritto quelli di Marca per racchiudere in quattro parole il possibile pericolo. Solo in Germania non ci filano troppo, interessa più che altro l’escoriazione sotto il labbro di Conte. Si fanno male esultando – il pensiero da quelle parti –: deve essere divertente visto che le immagini compaiono in tutti i portali internet. In compenso là non ci sono i video del loro ct Löw che in panchina “ravana” nei pantaloni: roba che ha fatto ridere i nostri navigatori (del web) e telespettatori a milioni.
Paese che vai, calcio che trovi. Il nostro è quello di sempre, concreto ed esaltato dallo spirito di gruppo. Ci basta una vittoria venerdì (con la Svezia) per passare e convincere anche gli ultimi scettici.
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