La Nuova Sardegna

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Impresa di Aru al Giro del Delfinato

di Mario Carta
Impresa di Aru al Giro del Delfinato

Ciclismo. Lo scalatore sardo vince la terza tappa scoprendosi campione anche in discesa, in pianura e allo sprint

09 giugno 2016
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SASSARI. Squillo di Fabio Aru al Giro del Delfinato, la corsa World Tour di otto giorni (domenica la conclusione) che il ciclista di Villacidro sta affrontando in preparazione del Tour de France. Il capitano dell’Astana ieri ha vinto la terza tappa, da Boen sur Lignon a Tournon sur Rhone di 182 chilometri, con appena due secondi di vantaggio sul gruppone regolato in volata dal norvegese Alexander Kristoff (Katusha) sull’altro italiano Niccolò Bonifazio (Trek-Segafredo).

Il 25enne scalatore sardo, che in classifica generale ha guadagnato qualche posizione salendo al ventisettesimo posto, a 1’15” dal leader Alberto Contador, «gamba facendo» si è voluto testare fino in fondo, e lo ha fatto in maniera vincente. Il Delfinato come chilometri da macinare e condizione da trovare in vista dell’appuntamento clou, senza l’obbligo di vincere ma solo con l’imperativo di convincere se stesso. Ma quando a sedici chilometri dall’arrivo si è trovato con un gruppetto di nove uomini in fuga e otto secondi di vantaggio dal plotone il venticinquenne campione di Villacidro ha stretto i denti. sfruttando il grande lavoro dell’amico e compagno di squadra Tiralongo in salita sul Cote de Sechereas e successivamente quello di Sanchez nella fase più critica della fuga, Aru è stato l’unico a non farsi raggiungere dalle ruote che inseguivano, il solo a crederci e il primo ad allungare nella lunga discesa, una discesa difficile perché da pedalare per la maggior parte dei chilometri.

Otto, dieci, undici secondi di vantaggio per lui e anche nel più breve rettilineo gli inseguitori lo vedevano, ma Aru ha stretto i denti e dopo aver vinto la tappa prima in salita e quindi in discesa si è comportato da campione anche nel falsopiano che portava all’arrivo, gestito da grande passista, come in una crono, per scoprirsi ciclista completo nel rettilineo finale. Sei, cinque secondi appena. A quel punto le squadre dei velocisti tiravano i loro numeri uno volando a 70 all’ora e il vantaggio si assottigliava ma è allora che Aru – da attaccante e da ciclista completo – si è scoperto anche sprinter ed è scattato contro se stesso e con se stesso riuscendo a tagliare il traguardo a braccia levate, conservando due secondi di margine.

Invariata la classifica generale, che vede in maglia gialla lo spagnolo Alberto Contador (Tinkoff). A seguirePorte (Bmc) a 06'', Froome (Sly) a 13', Martin (Etixx-Quick Step)a 21'.'

Oggi la quarta delle sette frazioni in linea della corsa trasalpina del WorldTour, la Tain l’Hermitage-Belley di 176 chilometri.

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