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Terrorismo, francese arrestato

di Jacopo Salvadori
Terrorismo, francese arrestato

Per l’Ucraina aveva pianificato 15 attentati agli Europei. A Parigi fan zone a rischio: chiesto lo stop

07 giugno 2016
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ROMA. Quando è stato fermato alla frontiera tra l’Ucraina e la Polonia, lo scorso 21 maggio, Gregoir M. aveva un arsenale di esplosivi e kalashnikov nascosto nel cofano della sua auto. Ieri l’intelligence di Kiev ha spiegato il motivo: voleva attaccare la Francia. Secondo gli 007 ucraini, il 25enne francese aveva pianificato 15 attentati alla vigilia e durante i campionati europei di calcio. Domenica sera, la notizia dell’arresto di Gregoir è stata confermata dall’ambasciata francese a Kiev. Ma gli inquirenti francesi sono scettici. Secondo loro, quei progetti sarebbero stati troppi e difficilmente realizzabili.

Il capo dei servizi segreti ucraini Vasil Grytsak ha spiegato che l’uomo voleva agire in una moschea, in una sinagoga, in una sede dell’Agenzia delle entrate, contro veicoli della polizia e in numerosi altri luoghi. «Aveva 5 kalashnikov – sottolinea Grystsak - più di 5.000 proiettili, due lanciagranate anticarro, 125 chilogrammi di tritolo, 100 detonatori, 20 passamontagna e altri oggetti. Nel dicembre 2015 – ha aggiunto Grystak - abbiamo scoperto che un uomo di nazionalità francese era arrivato in Ucraina per contattare diversi gruppi armati nell'est del Paese per commissionare gli attentati».

La Francia, però, non è convinta. Secondo una fonte vicina alla polizia, Gregoir era sconosciuto alla polizia stessa e ai servizi segreti. Inoltre, le forze dell’ordine non hanno trovato nulla di compromettente durante la perquisizione della casa dell’uomo, nel dipartimento di Mosa: «Elementi di esplosivo e la t-shirt di un movimento di estrema destra», hanno dichiarato gli inquirenti. La polizia giudiziaria ha comunque aperto un’inchiesta per traffico d’armi, senza affidarla alla procura antiterrorismo, dicono i media francesi. In particolare, gli inquirenti stanno cercando di capire come Gregoir abbia fatto a comprare armi per un valore di 250.000 euro.

A quattro giorni dal fischio di inizio di Euro 2016, la Francia è tornata a confrontarsi con lo spettro del terrorismo. Ma il presidente François Hollande ha «deciso di confermare la competizione» e «di mantenere le aree con i maxi-schermi per i tifosi». Per questo, ha aggiunto, «bisogna mettere in campo le risorse e 90.000 persone saranno addette alla sicurezza».

Non è completamente d’accordo il prefetto di Parigi. Michel Cadot, ieri, ha inviato al ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve una lettera per chiedere la chiusura delle fan zone della capitale, almeno nei giorni in cui gli Europei si giocheranno nella capitale. Se il ministro dovesse accettare, non ci saranno maxi-schermi e tifosi nelle piazze di Parigi.

Sugli addetti alla sicurezza, invece, Cadot è d’accordo con Hollande, tanto che ieri ha annunciato che ci saranno più di 3.000 poliziotti in aiuto ai 10.000 uomini già presenti nell’Ile-de-France per garantire la sicurezza del torneo. «Non c'è una minaccia specifica ma visto il conflitto in Siria e in Iraq, vista la posizione della Francia, il rischio è elevato - ha precisato - Siamo già oltre i 3.000 effettivi supplementari e questo numero crescerà da metà giugno».

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