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Accordo fatto con Ventura Due anni di contratto per il nuovo timoniere

Accordo fatto con Ventura Due anni di contratto per il nuovo timoniere

Oggi l’annuncio del presidente Tavecchio dopo la ratifica del consiglio federale Obiettivo la qualificazione a Russia 2018. Arriva anche Lippi come supervisore

07 giugno 2016
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INVIATO A VERONA. Il futuro è già scritto e sarà svelato oggi, almeno quello dopo il 10 luglio. Per gli ottimisti, per quelli che pensano che l’Italia di Antonio Conte arriverà a giocarsi il titolo di campione d’Europa come successe quattro anni fa, con Cesare Prandelli al timone.

Allora finì con una sonora bastonata per mano della Spagna campione di tutto, adesso già ripetersi sarebbe un successo. Ecco perché il dopo-Conte potrebbe cominciare anche prima. «Domani (oggi, n.d.r.) è il giorno nel quale indicheremo il nuovo ct della Nazionale. Sarà Ventura? Potrebbe anche essere», ha argomentato il presidente Figc Carlo Tavecchio, cercando di far muro davanti al fuoco di fila delle domande sul nome del prossimo commissario tecnico. La conferma a quello che assomiglia terribilmente a un segreto di Pulcinella non l’ha potuta dare. Scontato. Come ha ripetuto anche il direttore generale Michele Uva, l’annuncio arriverà solo dopo il Consiglio federale di oggi. Ma anche dalle indiscrezioni che filtravano a Verona si è capito che non sarà una volata di gruppo quella per il ct dell’Italia per i prossimi due anni. C’è un solo uomo al comando, la maglia è azzurra ed ha un passato granata, nel Torino: Giampiero Ventura. Sarà lui, l’allenatore genovese, capace di lanciare fior di talenti (da Darmian a Immobile) e di lucidare il vecchio cuore Toro, il tecnico che dovrà guidare gli azzurri verso la prossima avventura mondiale, in Russia, nel 2018. Stando alle premesse dettate dal sorteggio del girone di qualificazione (con Spagna, Albania, Israele, Macedonia e Liechtenstein) non sarà una passeggiata di salute.

Tutto materiale da prendere in considerazione tra un po’, Tavecchio ci tiene solo a precisare che si tratta di una scelta ponderata che dovrebbe fare il paio con quella dell’ex ct campione del mondo, Marcello Lippi, nel ruolo di supervisore delle nazionali. «Posso solo dire che abbiamo fatto un percorso e stiamo arrivando a un ct che annunceremo senza trionfalismi», ha puntualizzato il numero uno del calcio italiano per tagliare corto non senza aver fornito un indirizzo ben preciso a chi vuole anticipare almeno i contorni dell’operazione Ventura. Allenatore diverso da Conte, per background, età e palmares ma pur sempre un uomo che chiede alle proprie squadre di esprimersi attraverso il gioco. Per anni sul palcoscenico del nostro calcio era famoso per il “giro palla”, l’idea di non sprecare neppure un pallone, neanche quando si va in difficoltà in difesa per il pressing degli avversari. Così a Bari costruì una realtà capace di impressionare contro qualsiasi avversaria, da neopromossa in A. Era la squadra ereditata da Conte.

Quel Conte che, prima di lasciare la scena, ieri Tavecchio ha accarezzato con le parole: «Nostalgia? Sì, ce l’ho anche se lo sapevo da tempo che sarebbe andato via. Noi con Conte abbiamo fatto con lui un contratto di due anni sapendo che al termine ci avrebbe lasciato. Era chiaro, era scritto». Manca solo la scena finale. Quella degli Europei ai nastri di partenza. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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